Nel mondo del calcio, i giocatori si possono spesso suddividere in due macro categorie: chi mantiene le aspettative e chi no. I primi sono destinati a diventare grandi calciatori, i secondi grandi rimpianti. Esiste però anche un terzo polo, quello rappresentato da quei calciatori che hanno grandi potenzialità, ma che non riescono ad esprimersi sempre ad alti livelli.
Tutte queste peculiarità sono facilmente ricercabili anche nel nostro calcio. Ad appartenere a questo “polo centrale” vi è anche Manolo Gabbiadini.
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Gabbiadini torna ad essere protagonista
Bergamasco classe ’91, Gabbiadini è stato uno dei migliori prospetti italiani della sua generazione. Cresciuto nel sempre florido vivaio dell’Atalanta, dopo aver esordito in A con la Dea è sceso in cadetteria per difendere i colori del Cittadella, prima di tornare in massima serie per vestire nuovamente la casacca nerazzurra del suo club di appartenenza. Poi è arrivata l’avventura al Bologna, seguita da quelle con Sampdoria e Napoli.
In azzurro sembrava poter arrivare la definitiva consacrazione dopo l’ottimo anno e mezzo in terra ligure, ma un po’ per un ruolo mai ben definito e un po’ per la concorrenza di Gonzalo Higuain, l’esperienza partenopea di Gabbiadini non è stata indimenticabile. La decisione di emigrare all’estero nel gennaio 2017 era sembrata la cosa più giusta da fare, ma anche l’esperienza in Inghilterra al Southampton non è stata delle migliori. In Terra d’Albione è riuscito a togliersi la soddisfazione di siglare una doppietta in finale di Coppa di Lega – poi comunque persa – e di salvare i suoi, l’anno dopo, sul campo dello Swansea a fine stagione.
Dal gennaio 2019 è tornato alla Sampdoria e da quando sulla panchina blucerchiata siede Claudio Ranieri, Gabbiadini sembra essere rinato: 14 presenze, 5 gol e 2 assist (Coppa Italia compresa) fanno da corredo ad un minutaggio sempre in aumento, settimana dopo settimana. In un momento di grossa difficoltà per la sua squadra, l’attaccante ha messo a segno da subentrato il gol decisivo nel Derby della Lanterna, permettendo così alla Doria di uscire momentaneamente fuori dalla zona retrocessione.
Questo potrebbe essere stato un sigillo decisivo per l’intero prosieguo della stagione dei genovesi, fino a ieri molto negativa. Tutto merito appunto di Ranieri, che punta particolarmente sul suo numero 23 e questo è stato sottolineato anche dall’agente del ragazzo: “Ranieri è un tecnico molto esperto, il suo modulo l’ha messo nelle condizioni ideali, ha toccato le corde giuste per farlo rendere sempre al meglio. In quel ruolo non a caso ha offerto le migliori performance in carriera, in appoggio ad una prima punta, come avvenuto con Gilardino, Higuain, Ings al Southampton“.
Un talento ad intermittenza quello di Manolo Gabbiadini, che ora forse potrebbe trovare la giusta continuità, in una piazza che ha sempre creduto tanto in lui. Un ambiente sano e “casalingo” può dunque aiutare particolarmente un giocatore discontinuo a trovare il suo posto nel mondo. È ancora presto per dirlo e di lavoro da svolgere ce n’è ancora tanto, ma questo periodo di forma non è affatto casuale e non può che motivare a fare ancora meglio.
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