Donazioni con assegno circolare: rischi, come si fa e quando evitare
Si riceve una donazione tramite assegno circolare da un amico o da un parente? Ecco quali sono le precauzioni da prendere e i rischi da evitare.
Quando si riceve una donazione tramite assegno circolare si devono conoscere alcuni aspetti di cui probabilmente, in un primo momento, non si tiene molto conto. Si pensa di ricevere una somma da un amico che poi gli sarà restituita senza doverlo comunicare al fisco? Sbagliato, soprattutto se si riceve un bonifico o un assegno circolare. Differente il discorso se la donazione si riceve da un genitore o coniuge convivente. Va infatti ricordato che il fisco vede e sa tutto e quindi è meglio non avere la sorpresa, un giorno, di subire un accertamento fiscale per colpa di una innocente donazione senza sapere che pesci prendere.
Donazione con assegno circolare: quali sono i rischi
Abbiamo bisogno di una certa somma di denaro per far fronte a una spesa urgente, ma non disponiamo di quei soldi. Chiediamo dunque a un amico o a un parente, finché non troviamo chi ci fa una donazione, magari tramite assegno circolare, che andrà dunque versato in banca. Il fisco sempre vigile vede la somma versata sul conto corrente e per il fisco ogni somma non dichiarata è presumibile di tassazione, a meno che il soggetto non porti a prova della natura esentasse di quella liquidità opportune prove e relativa documentazione.
Quando vanno dichiarate ai fini fiscali le donazioni
In ogni caso è utile sapere che alcune donazioni vanno comunque dichiarate: sono tutte quelle per le quali è prevista la relativa imposta. Ad esempio, se la donazione viene fatta da un genitore o da un figlio o da un coniuge, si applica un’aliquota del 4% sulla somma che sconfina la franchigia di 1 milione di euro. Ad esempio, se un genitore dona 1,2 milioni di euro al figlio, quest’ultimo dovrà pagare il 4% solo sui 200 mila euro. L’aliquota sale al 6% per le donazioni tra fratelli, ma la franchigia in questo caso arriva fino a 100 mila euro.
Donazione con assegno circolare tra amici o parenti lontani: cosa bisogna fare
Qualora la donazione rientri nella franchigia succitata, non sarà necessario inserire la donazione nella dichiarazione dei redditi. Tuttavia, a un certo momento, l’Agenzia delle Entrate potrà chiedere da dove vengono questi soldi e come li abbiamo avuti e a quel punto dovremo dimostrare la natura esentasse della somma, la testimonianza della donazione (quindi non tassabile) e la motivazione. Come fare? Tramite una semplice scrittura privata in cui si attesti la ragione della donazione e la donazione stessa. Il documento dovrà poi essere certificato tramite una data certa e ciò potrà essere fatto solo tramite l’invio per posta raccomandata A/R o via PEC.
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