Popolare di Bari, ultime notizie: Renzi “voteremo il decreto”
Ultime notizie sul salvataggio della Banca Popolare di Bari: Matteo Renzi afferma che Italia Viva voterà il decreto. Ecco le sue parole.
Nessuna opposizione da parte di Italia Viva sul decreto per il salvataggio della Banca Popolare di Bari. Lo ha affermato il leader del partito, Matteo Renzi. “Se quel decreto lo avessimo fatto quattro anni fa sarebbe successo di tutto in Parlamento”, non risparmia la frecciatina, quasi legittima, l’ex rottamatore. Che poi ha parlato anche di “grave scorrettezza”, visto che “prima il premier ha rassicurato tutti sul fatto che non vi sarebbe stato alcun decreto legge, poi si sono convocati i ministri mezz’ora prima su un testo tutto da verificare”. Tuttavia il premier Conte si è scusato, “per noi l’incidente è chiuso”. Il governo non rischierà dunque di cadere sul decreto finalizzato al salvataggio della Banca Popolare di Bari, anzi: al Corriere della Sera il leader di Italia Viva ha parlato di responsabilità.
Popolare di Bari: Matteo Renzi parla di responsabilità
“Tutte le persone responsabili hanno il dovere di dare una mano ai risparmiatori e ai lavoratori”, ha affermato Renzi, che poi ritorna su quanto accaduto nel passato, quando lui era premier. “La vera questione è capire perché sulle banche si sia fatta una campagna vergognosa e squallida in passato contro di noi, ma ormai è storia”.
Popolare di Bari: Renzi, “Chi salva i risparmiatori non è amico dei banchieri”
Intervenuto in Senato durante le dichiarazioni di voto per la Legge di Bilancio, Renzi ha citato Mark Twain: “Una bugia fa in tempo a fare il giro del mondo, mentre la verità si allaccia le scarpe. Abbiamo visto sulla vicenda bancaria: ieri il governo ha dato il via libera a un decreto importante per salvare la Banca Popolare di Bari, facendo finalmente verità. Raccontando cioè che chi salva i risparmiatori non è un amico dei banchieri, ma è una persona che si preoccupa del futuro delle imprese e del territorio. Noi lo abbiamo detto da tempo, anche quando non si mettevano soldi pubblici nelle banche, cosa che oggi sta accadendo. E se si è potuto fare quell’intervento è perché la riforma delle banche popolari che due grandi personaggi di questo Paese, Carlo Azeglio Ciampi e Mario Draghi, avevano chiesto invano al Parlamento nel 1998, è stata finalmente realizzata. Arriverà il giorno in cui mentre la verità si allaccia le scarpe, le bugie smetteranno di circolare contro la serietà di chi ha scelto la responsabilità e non l’ipocrisia”.
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