Buco nero impossibile, sorgono nuovi dubbi. I dettagli dello studio

Pubblicato il 17 Dicembre 2019 alle 20:30 Autore: Ennio Tranzillo

Buco nero impossibile, sorgono nuovi dubbi. I dettagli dello studio spiegano l’erronea valutazione della sua inusuale massa.

Buco nero impossibile, sorgono nuovi dubbi. I dettagli dello studio
Buco nero impossibile, sorgono nuovi dubbi. I dettagli dello studio

Il buco nero Lb-1 scoperto e pubblicato sulla rivista Nature alla fine di Novembre 2019, aveva attirato l’attenzione di tutta la comunità scientifica mondiale per via delle sue caratteristiche inusuali. Con una massa stimata pari a 70 volte quella del sole era stato nominato con l’appellativo di “buco nero impossibile”, dato che gli altri buchi neri stellari presenti nella Via Lattea non superano le dimensioni di 15 masse solari.

La massa presunta di questo gigante inusuale potrebbe, in realtà, essere frutto di un erronea valutazione da parte dei ricercatori, ad indicarlo sono stati tre studi indipendenti comparsi su arXiv (dalla parola inglese “archive”) un sito internet di bozze che traccia le ricerche non ancora sottoposte a revisione per la pubblicazione su riviste scientifiche.

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Nessun Buco nero “impossibile”, solo un illusione ottica

Ognuno dei tre studi, condotto dai ricercatori dell’Universita della California a Berkeley, dell’Università Cattolica di Lovanio in Belgio e dell’Università di Auckland in Nuova Zelanda, si è focalizzata su di un presunto errore riguardante l’emissione luminosa che è stata interpretata come il disco di accrescimento di Lb-1. Quest’illusione ottica ha quindi determinato un’ errata stima delle dimensioni e della massa del buco nero che non è di 70 masse solari ma molto, molto di meno: poco più piccolo di 20 volte la massa del Sole.

Il valore ottenuto seguendo i dati di questi tre studi indipendenti è dunque del tutto in linea con i valori teorici attualmente riconosciuti.

Questi dati mettono in dubbio lo studio pubblicato su Nature dal gruppo dell’Accademia Cinese delle Scienze, alla quale aveva partecipato anche Mario Lattanzi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) lasciandoci intendere che il così detto “buco nero impossibile” non costringerà la comunità scientifica a riscrivere i modelli attuali di evoluzione delle stelle che spiegano la formazione dei buchi neri, o che almeno non sarà Lb-1 a farlo.

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