Mutui ipotecari 2019: mappa notariato e trend regione per regione
I dati sui mutui ipotecari relativi al primo semestre 2019 stando al report diffuso dal Consiglio Nazionale del Notariato: ecco il punto della situazione.
A fine novembre sono stati diffusi i report del Consiglio Nazionale del Notariato a proposito dei mutui ipotecari relativi al primo semestre 2019, con tanto di opportuni raffronti con quelli del primo semestre del 2018. Dalle analisi statistiche elaborate si segnala uno stop del trend di crescita registrato negli anni precedenti. Il calo riguarda sia i finanziamenti sui fabbricati (-0,61%), sia per quelli riguardanti i terreni edificabili (-1,59%).
Mutui ipotecari 2019: i trend per Regione
Esaminando le singole Regioni, si può invece notare l’importante e significativa crescita della Valle d’Aosta, che negli anni precedenti aveva segnato trend non propriamente positivi, e che nel primo semestre 2019 segna un +37,58% rispetto allo stesso periodo del 2018. Crescita anche in Calabria (+8,58%), Abruzzo (+8,47%) e Friuli Venezia Giulia (+8,41%).
Le peggiori performance sono invece quelle registrate in Basilicata (-16,74%) e Molise (-12,74%), che segnano così un trend decrescente. Percentuali piuttosto stabili nelle regioni della Lombardia, del Veneto e dell’Emilia Romagna.
Concentrandosi sulle macro-aree, invece, è il Centro Italia a primeggiare, siglando un trend di crescita, che contrasta il segno negativo messo a punto da Nord, Sud e Isole.
L’andamento per Regione
Di seguito l’elenco delle Regioni che nel primo semestre 2019 sono cresciute o calate in materia di mutui ipotecari
- Valle d’Aosta: 37,6%;
- Piemonte: -7,7%;
- Lombardia: +0,8%;
- Veneto: +0,4%;
- Trentino Alto Adige: -3,2%;
- Friuli Venezia Giulia: +8,4%;
- Liguria: -5,8%;
- Emilia Romagna: -0,9%;
- Toscana: +1,5%;
- Umbria: -7,3%;
- Marche: +1,7%;
- Lazio: +2,1%;
- Abruzzo: +8,5%;
- Molise: -12,7%;
- Campania: 0%;
- Basilicata: -16,7%;
- Puglia: -5,9%;
- Calabria: +8,6%;
- Sicilia: -3,6%;
- Sardegna: -4%.
Mutui ipotecari: importi e durate superiore più richiesti
Relativamente agli importi i finanziamenti inferiori a 100 mila euro registrano un calo, probabilmente a causa dei tassi bassi vigenti in Ue. Segno negativo, dunque, per i contratti di finanziamento di importo basso e di durata breve. Significativo anche il calo delle surroghe (-25,98%), sebbene è possibile che questo dato possa essere ribaltato nell’ultimo semestre del 2019.
Le stime per i prossimi anni
Come riporta Idealista, i dati sopraccitati sono confermati anche dall’ultimo Osservatorio sul Credito al Dettaglio di Assofin, CRIN e Prometeia, che ha analizzato i primi 9 mesi del 2019 segnalando come i mutui immobiliari abbiano registrato un calo del 14,2%. Aumentano invece gli importi richiesti, così come le durate dei finanziamenti stipulate nei contratti, mentre il tasso fisso è sempre l’opzione preferita dagli italiani, occupando quasi il 75% del settore.
Le stime per i prossimi due anni parlano però di un trend in crescita, anche grazie ai bassi tassi di interesse, che potrebbero ridare nuova linfa alle surroghe e ai rifinanziamenti (che comunque cresceranno nel secondo semestre di quest’anno).
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