Il decreto fiscale, ovvero il d.l. n. 124 del 2019 collegato alla legge di bilancio, ha appena ricevuto approvazione definitiva da parte del Senato. In particolare, dal testo emerge la novità delle intercettazioni telefoniche nei confronti degli evasori fiscali, ovvero coloro che danno luogo ad un fenomeno che complessivamente – secondo le stime Istat – vale ben il 12% del PIL, vale a dire più di 100 miliardi di euro. Vediamo allora più nel dettaglio questa novità in arrivo.
Intercettazioni telefoniche e novità del decreto fiscale
In effetti, punto fondamentale dell’azione del Governo, negli ultimi mesi, è stata la lotta all’evasione fiscale. All’interno del decreto fiscale, trovano infatti spazio norme sulle custodia in carcere per coloro che non presentano la dichiarazione dei redditi e sull’irrigidimento della disciplina in materia di reati tributari e correlate pene. Ma non solo. Per poter lottare con successo contro l’evasione fiscale, sono state riviste le norme sulle intercettazioni telefoniche. Infatti, secondo l’art. 266 del Codice di procedura penale, le intercettazioni di conversazioni o di comunicazioni telefoniche e di altre forme di telecomunicazione sono ammesse dalla legge, nei processi legati ai delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni. E pertanto, tenendo conto dell’innalzamento delle sanzioni, contenuto nel decreto legge fiscale, oggi sono inclusi nella disciplina di cui all’art. 266, anche il delitto di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e di dichiarazione infedele.
Ricapitolando, ecco i reati fiscali per i quali la Guardia di Finanza potrà compiere legittime intercettazioni telefoniche:
- indebita compensazione con crediti inesistenti;
- occultamento e distruzione di scritture contabili;
- emissione di false fatture;
- sottrazione fraudolenta del pagamento delle tasse nella forma aggravata;
- dichiarazione fraudolenta con documenti per operazioni inesistenti e attraverso altri artifici;
In conclusione, merita menzione la possibilità degli arresti domiciliari e del divieto di espatrio nei confronti di chi presenta una dichiarazione dell’Iva o dei redditi infedele e la custodia in carcere per chi non la presenta. Certamente si tratta di novità che, nel corso dei prossimi mesi, alimenteranno il dibattito politico e non solo: per l’effettiva operatività delle nuove regole, non resta che attendere la prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
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