In uno dei nostri articoli in cui abbiamo parlato dell’ok al taglio dei parlamentari, spiegandone il contenuto, abbiamo anche fatto riferimento alla possibilità del referendum confermativo. In particolare nell’articolo abbiamo illustrato che in quanto riforma costituzionale il taglio dei parlamentari sarebbe potuto essere oggetto di referendum confermativo. Come? “Laddove – abbiamo scritto pochi mesi fa lo domandino almeno 126 deputati o almeno 64 senatori o cinque Consigli Regionali o 500.000 elettori”.
Referendum taglio parlamentari 2020, i tempi
Si è concretizzata una di queste ipotesi: infatti 64 senatori hanno chiesto il referendum confermativo sulla legge costituzionale che riduce il numero dei parlamentari. Ciò è avvenuto proprio quando la maggioranza si apprestava ad incontrare i gruppi dei partiti di centrodestra per sciogliere il nodo della legge elettorale. A tal proposito è utile ricordare che il 15 gennaio prossimo la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sulla ammissibilità sul referendum relativo alla legge elettorale che introdurrebbe un sistema maggioritario. A questo punto il rischio è di una sorta in ingorgo istituzionale.
Il referendum sul taglio dei parlamentari potrebbe tenersi tra maggio e giugno 2020, praticamente nello stesso periodo in cui si è possibile che si voti per il referendum elettorale proposto dalla Lega che chiede di eliminare dal Rosatellum la parte proporzionale lasciando solo i collegi maggioritari uninominali. Si tratta di due referendum diversi tra loro: uno costituzionale ed uno abrogativo. Il primo senza quorum ed il secondo con quorum. La maggioranza intende illustrare al centrodestra, in incontri dedicati alle singole forze politiche, le due ipotesi sul tavolo. Secondo quanto filtra dal Palazzo le ipotesi sul tavolo al momento sarebbero un proporzionale con sbarramento nazionale al 5% o un modello sulla falsa riga di quello spagnolo con soglia implicita circoscrizionale. Tuttavia sembrano basse le probabilità di un accordo tra maggioranza e opposizione.
Favorevoli e contrari
Referendum taglio parlamentari 2020 – I promotori puntano ad una campagna referendaria capace di smontare i motivi definiti “demagogici” della riforma chiesta a gran voce dal Movimento 5 Stelle.
Tra i promotori c’è il senatore Tommaso Nannicini che ha dichiarato: “Il referendum è un bene in sé, al di là del suo esito, proprio perché permette un dibattito pubblico che non c’è stato”.
Luigi Di Maio, fautore del taglio dei parlamentari, ha commentato così il raggiungimento delle 64 firme per il referendum: “vorrei anche dire ai 64 firmatari che forse potevano andare in piazza a raccogliere le 500mila firme che servono per la richiesta del referendum, fare dei banchetti, insomma coinvolgere le persone veramente. Ma dubito che le avrebbero raccolte”.
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