Quotidiani più letti, Sole 24 ore e Fatto Quotidiano in crisi, resistono Avvenire e Corriere

Quotidiani più letti: la crisi del Sole 24 Ore, del Fatto Quotidiano e del Giornale e il periodo molto positivo di Avvenire

Foto di un quotidiano sul tavolo
Quotidiani più letti, Sole 24 ore e Fatto Quotidiano in crisi, resistono Avvenire e Corriere

Il web sta sostituendo la carta stampata, è ormai risaputo da anni. Le edicole chiudono se non riescono a riciclarsi in fornitori di altri prodotti e servizi. E questo si vede nei dati sulle copie vendute dai principali quotidiani italiani, in crollo rispetto ai numeri di pochi anni fa.

Tuttavia quello che è interessante è il ritmo differente di questo calo. I divari tra i trend dei diversi giornali, perché se in alcuni casi vi sono dei veri e propri crolli, in altri c’è una sorprendente “resistenza”.

E questo dice molto anche su come la società cambia, sulle tendenze culturali, oltre che sulla capacità manageriale delle testate.

A ottobre 2019 secondo di dati Ads al primo posto si è confermato il Corriere della Sera con 268.485 copie vendute, considerando sia quelle cartacee che quelle digitali. E ovviamente sono queste ultime quelle su cui puntano soprattutto i giornali.

Rispetto a settembre il calo è solo dello 0,17%.

Al secondo posto si posiziona Repubblica con 192.329, che però perde di più in un mese: ben il 5,5%.

Sul podio il Sole 24 Ore che supera la Gazzetta dello Sport, che cala di più del 10%.

Bene Avvenire con 116.020 che si conserva in una fase molto positiva con il suo +6,19% in un mese. È al sesto posto, dietro il quotidiano torinese La Stampa, con 131.736 copie.

Dietro altri quotidiani sportivi o con un focus molto locale, come Il Messaggero, Il Resto del Carlino, Corriere dello Sport, La Nazione, Il Gazzettino, ecc.

Spicca il calo importante, per essere mese su mese, del Fatto Quotidiano, che perde l’11,03% delle copie, vendendone solo 40.950.

Fonte: primaonline.it

Quotidiani più letti, il Sole 24 Ore perde il 12,74% delle copie in un anno

Che il calo del Fatto Quotidiano sia parallelo al declino del Movimento 5 Stelle nell’ultimo anno?

I dati che mettono a confronto le copie vendute nell’ottobre scorso e in quello del 2018 sembrano confermarlo. Passa da 46.136 copie a 40.950. -11,24%, è tra quelli che perde più posizioni.

Resiste più di altri il Corriere della Sera, che ne soffre un calo del 2,08%. Va peggio Repubblica con -7,07%.

Chi però vive una fase di crisi, che del resto è anche finanziaria come si sa, è il Sole 24 Ore, che arretra del 12,74%. Del resto il pubblico consueto del quotidiano economico è più digitalizzato e istruito della media e l’uso di altre fonti web sull’economia è probabilmente una delle ragioni del calo.

Tra i quotidiani sportivi la Gazzetta dello Sport va meno peggio, con il -3,61%, meno grave del -7,78% del Corriere dello Sport e il pessimo -15,25% di Tuttosport.

Molto male La Stampa che perde il 10,22% delle copie.

Avvenire è il migliore, cala solo dell’1,24%. La cultura cattolica non sta vivendo una ripresa, le chiese sono sempre più vuote. La spiegazione sta forse nella capacità di attirare un pubblico non necessariamente cattolico, probabilmente di sinistra, visti i reportage sull’immigrazione e la copertura della politica estera, in particolare dei Paesi in via di sviluppo.

Singolare è poi un altro fatto, ovvero la non comparsa in classifica o la crisi dei quotidiani più esplicitamente di destra.

Vi è solo il Giornale, al dodicesimo posto, con 44.975 copie, tra l’altro in calo dell’11,42% nonostante, mai come ora, il pensiero conservatore e sovranista riscuota maggiori consensi.

Probabilmente questa è anche un’indicazione dell’importanza per questo pubblico del web, delle tante pagine o account social che a questo mondo fanno riferimento pur senza essere numericamente così importanti.

È un mondo frammentato, fatto di decine di siti e giornali come il Primato Nazionale o il Sussidiario o la Bussola Quotidiana in ambito cattolico che contendono pubblico a il Giornale o a Libero o al quotidiano La Verità, tra cui c’è ovviamente molta concorrenza.

Fonte: primaonline.it

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it