Il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico saluta con soddisfazione gli ultimi dati riguardanti il Reddito di cittadinanza. Il numero uno dell’ente ultimamente ha parlato di impatto molto positivo sulla riduzione della povertà.
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Reddito di cittadinanza: impatto positivo sulla riduzione della povertà
Giudizio molto positivo quello del Presidente dell’Inps Pasquale Tridico sull’introduzione del Reddito di cittadinanza nel Welfare italiano. Infatti, in un recente intervento a Napoli, il prof. Tridico ha detto che “ha avuto un impatto molto forte sulla povertà ed ha provocato una riduzione della disuguaglianza di 1,5 punti di percentuale dell’indice di Gini (il misuratore che misura il gap nella distribuzione di reddito e ricchezza, in pratica, la disuguaglianza, ndR)”. Inoltre, ha poi aggiunto che grazie alla misura “il tasso di povertà si è ridotto di 8 punti di percentuale” e “i posti di lavoro creati finora sono 28mila”.
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Riduce la povertà ma “non crea posti di lavoro”
Tuttavia, nonostante la soddisfazione dichiarata, Tridico ha tenuto a sottolineare che nonostante il Reddito di cittadinanza sia una straordinaria misura per ridurre la povertà e le disuguaglianze “non crea posti di lavoro”. La misura assistenziale, considerando anche la Pensione di cittadinanza, ha raggiunto dalla sua introduzione più di un milione di famiglie, in pratica, 2 milioni e mezzo di italiani (di cui 400mila sono bambini), ricorda sempre Tridico, ma per creare lavoro “servono gli investimenti”.
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Reddito di cittadinanza: le cifre di Tridico sono esatte?
Diversi analisti hanno criticato Tridico a proposito della sua affermazione per cui il tasso di povertà si sarebbe ridotto di 8 punti percentuali. In particolare, il giornalista del Foglio Luciano Capone, per dirla in breve, ha fatto notare che l’8% di cui parla il Presidente dell’Inps non si riferisce tanto al tasso di povertà ma a un altro parametro, cioè all’intensità della povertà. Sostanzialmente, l’indicatore chiarisce quanto i poveri siano poveri prendendo in esame la spesa mensile delle famiglie povere che, in media, è sotto la linea della povertà guardando alle percentuali.
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