L’orribile prestazione messa in scena sabato a San Siro contro l’Inter ha segnato con ogni probabilità la fine dell’esperienza di Thiago Motta sulla panchina del Genoa. È stata una partita a senso unico nella quale la squadra ligure non è mai riuscita ad impensierire veramente i nerazzurri, in pieno controllo del match dal fischio d’inizio a quello di fine.
Nelle prossime ore dovrebbe arrivare l’ufficialità circa l’esonero di Motta, che da quando si è insediato a Pegli non è riuscito minimamente a cambiare in meglio le sorti della squadra. Ci troviamo dunque di fronte all’ennesimo cambio di panchina in casa Genoa, squadra perennemente in difficoltà e alle prese spesso con situazioni simili. Dove a pagare son sempre gli allenatori.
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Genoa, la colpa è solo degli allenatori?
Ci si avvicina dunque al nono cambio gestionale in tre stagioni e mezzo. Infatti, dalla fine del secondo regno targato Gasperini, il Genoa ha cambiato allenatori come nessuno: Juric (tre volte), Mandorlini, Thiago Motta, Andreazzoli, Prandelli, e Ballardini si sono alternati al festival degli esoneri e dei subentri, senza mai cambiare il trend. Tranne Ballardini che, insediatosi da subentrato nel novembre 2017, conquistò una salvezza tranquilla prima di essere ingiustamente allontanato all’inizio della stagione seguente dopo aver conquistato 12 punti nelle prime 7 giornate di campionato.
Punto e a capo. Il Genoa è in piena crisi e in fondo alla classifica di Serie A in solitaria, pronto a ripartire con un nuovo allenatore. E fondamentalmente l’errore è stato commesso chiamando Thiago Motta: affidarsi ad un allenatore ancora molto giovane e completamente inesperto a questi livelli si è rivelato un azzardo e non ha pagato. Sicuramente in due mesi non si poteva nemmeno pretendere granché, complice una squadra costruita (male) per un altro tecnico.
La sliding door è stata la trasferta di Ferrara, in cui i rossoblu hanno creato tantissimo ma senza capitalizzare, ottenendo uno 0-0 scialbo e inutili ai fini della classifica. L’ideale sarebbe stato chiamare un mister più esperto per affrontare queste situazioni già a novembre, oppure dare più tempo ad Andreazzoli che aveva anche fatto bene durante le prime partite, salvo poi perdersi e non riprendersi più fino all’esonero.
Sia chiaro, Thiago Motta ha diverse responsabilità anche considerando alcune scelte tecniche, ma il vizio nella sponda rossoblu di Genova è sempre lo stesso. Il presidente Preziosi non ha mantenuto la parola data al termine di Fiorentina-Genoa dello scorso maggio, quando la squadra si salvò per il rotto della cuffia all’ultima giornata; in quell’occasione il patron assicurò e promise di non voler passare un altro anno così, eppure le cose – se possibile – stanno andando anche peggio.
Considerando anche l’avvento del mercato di gennaio, ci sarebbe potuta essere la possibilità di migliorare la rosa su consigli dell’attuale tecnico, ma ciò al 99% non capiterà. In nove match di campionato Motta ha totalizzato soltanto una vittoria (all’esordio), tre pareggi e cinque sconfitte, con annessa media punti di 0.66, numeri da retrocessione assicurata.
Chi continuerà il valzer?
Dopo le voci arrivate dall’Uruguay nella serata di sabato riguardanti Diego Lopez, ora il favorito a sedersi sulla panchina del Genoa sembrerebbe essere proprio, di nuovo, Davide Ballardini.
Nella lista dei desideri figurerebbe inoltre anche Davide Nicola, monitorato anche dal Torino vista la complicata situazione legata a Walter Mazzarri.
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