Caffè rovesciato addosso, sì al risarcimento: lo dice la Corte Giustizia UE

Pubblicato il 23 Dicembre 2019 alle 16:00 Autore: Claudio Garau

Caffè rovesciato addosso: per la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, è fonte di risarcimento danni e la richiesta è legittima. Ecco perchè

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Caffè rovesciato addosso, sì al risarcimento: lo dice la Corte Giustizia UE

Quella del caffè rovesciato addosso, è una questione che ha tenuto banco, a livello giudiziario, più di quanto si possa credere, tanto da essersi recentemente pronunciata in proposito, pure la Corte di Giustizia UE. Vediamo allora quali considerazioni possono esser fatte e come funziona il risarcimento in questi casi, con particolare riferimento all’incidente durante un volo in aereo.

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Caffè rovesciato e tutela dei consumatori: la posizione della Corte di Giustizia UE

I casi, come si può ben immaginare, non sono affatto infrequenti: che sia su aereo, al ristorante o al bar, l’eventualità che un cameriere o una hostess rovescino il caffè macchiando l’abito del cliente o del passeggero in modo irreparabile, non è affatto remota. E certamente non rara è la scelta del consumatore di fare causa per risarcimento danni, presso il tribunale competente. Alla luce di una giurisprudenza non esigua, è stata pertanto posta all’attenzione della Corte di Giustizia UE, la questione della legittimità o meno della richiesta di risarcimento danni per caffè rovesciato da un maldestro dipendente.

In estrema sintesi, secondo il ragionamento del giudice con sede in Lussemburgo, una compagnia aerea deve risarcire le ustioni arrecate ad un passeggero, per colpa del caffè rovesciato dal membro del personale di volo. E ciò anche in caso di ragioni sconosciute o comunque non prevedibili in alcun modo. Insomma, il passeggero non deve dimostrare le cause o ragioni dell’incidente che ha provocato l’ustione o il danneggiamento dell’abito; egli deve soltanto provare il fatto dannoso, ovvero la dinamica dell’incidente e come sono andate le cose (anche per il tramite di un testimone presente al momento del fatto). Si tratta, com’è evidente, di un onere della prova assai “attenuato”.

Secondo la sentenza della Corte di Giustizia UE, la compagnia aerea ha quindi obbligo di risarcire in quanto è sempre tenuta a garantire che i propri passeggeri viaggino al sicuro e al riparo dal rischio di incidenti, caffè rovesciato incluso. Le ragioni o le cause non rilevano, è sufficiente la prova dell’incidente. Anzi per “incidente”, secondo la Corte di Giustizia UE, va intesa ogni situazione in cui, in un modo o in un altro, sia presente il personale addetto alla somministrazione bevande. Ovvero si tratta, usando le parole di questo giudice, di un “evento involontario dannoso imprevisto». 

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La responsabilità oggettiva applicabile in queste circostanze

In effetti, il giudice con sede in Lussemburgo richiama la cosiddetta responsabilità oggettiva, ovvero quel tipo di responsabilità posta a carico di un soggetto senza che a costui possa essere addebitata colpa o dolo, ovvero a prescindere da ciò e giustificata, pertanto, dal mero evento o fatto oggettivo (e provato) dell’incidente del caffè rovesciato. In tali circostanze, si tratta insomma di responsabilità oggettiva della compagnia aerea, che di certo facilita l’ottenimento del risarcimento danni da parte del cliente.

Concludendo, è chiaro che tale giurisprudenza avrà sicuramente rilevanza in casi analoghi o simili, in cui il caffè rovesciato addosso abbia prodotto danni ai vestiti o lesione al diritto alla salute del cliente o passeggero.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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