Azioni Saudi Aramco: valore e quotazione dall’IPO. Le prospettive
Saudi Aramco è la società più redditizia del mondo, con un utile netto di 47 miliardi di $ nella prima metà del 2019, superiore a quello di Apple e Google.
Azioni Saudi Aramco: valore e quotazione dall’IPO
Ciò che più ha fatto parlare negli ambienti dei mercati finanziari di tutto il mondo in questo mese di Dicembre è stata sicuramente l’IPO di Saudi Aramco avvenuta il giorno 11. Il colosso del petrolio da oltre 350 miliardi di dollari di fatturato e sotto il controllo del governo saudita, chiude le prime due settimane di scambi mantenendo il prezzo di circa 35 dollari per azione confermando molte delle stime iniziali nonostante siano state scambiate in rosso per tre sessioni consecutive.
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Saudi Aramco: la società più redditizia al mondo
Saudi Aramco è la società più redditizia del mondo, con un utile netto di quasi 47 miliardi di dollari nella prima metà del 2019, superiore a quello dei big della tecnologia come Apple, Google e Amazon. I ricavi della società nel primo semestre ammontano a quasi 164 miliardi di dollari e lo scorso anno ha chiuso i bilanci con un reddito netto di 111 miliardi. Con questo IPO, il governo saudita intende dar seguito agli impegni presi per raggiungere gli obiettivi fissati al 2030 con un vasto piano di diversificazione che porterebbe 200 miliardi di dollari nel portafoglio di investimenti pubblici per l’economia interna del Paese. Per il futuro, infatti, ci si aspettano privatizzazioni ed ulteriori manovre volte ad attrarre capitali e ridurre i rischi della stretta dipendenza dalle dinamiche del mercato del petrolio. L’IPO di Saudi Aramco è un punto centrale nella visione del principe Mohammed bin Salman che, grazie a questa strategia, raccoglie subito oltre 25 miliardi di dollari (vendendo 1,5% dell’azienda) che verranno investiti in industrie esterne al settore petrolifero.
I principali timori per gli investitori sono rappresentati dall’incertezza del mercato del petrolio. Questo perché l’attuale periodo storico vede il greggio ad un prezzo relativamente basso rispetto i molti picchi del passato ma soprattutto vede protagoniste le battaglie contro i cambiamenti climatici ed ulteriori incertezze date dai disordini geopolitici che interessano l’area mediorientale. Saudi Aramco prevedeva, inoltre, di aderire al Public Investment Fund (PIF) spingendo il valore del fondo a 3 trilioni di dollari. Tuttavia, non ha aderito al PIF e ha deciso di concentrare la sua IPO sulla raccolta di fondi per la propria diversificazione. In tal modo, è diventata la più grande azienda al mondo per capitalizzazione di mercato. La decisione di non aderire al PIF va ricercata nelle esperienze di Kuwait e Qatar per i quali il fondo pubblico, che aveva comunque l’obiettivo di diversificare e ridurre la dipendenza dall’economia del petrolio, non riusciva però a creare quello sviluppo interno che le aziende ricercavano, senza nemmeno stimolare l’occupazione.
Rischi e prospettive
Le prospettive per Saudi Aramco sono contrastanti e nel breve termine si basano principalmente sulla sua esposizione al petrolio e, quindi, sul prezzo del petrolio. Se c’è una tendenza al rialzo, il prezzo delle azioni di Saudi Aramco potrebbe aumentare ma le attenzioni si rivolgono principalmente sulla situazione economica degli Stati Uniti dove una eventuale recessione avrebbe un impatto decisamente negativo sulla domanda di petrolio. Per quanto riguarda le prospettive a lungo termine, la differenza la farà la capacità dell’azienda di diversificare e allontanarsi dalle tendenze del settore.
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