Tre amanti della montagna sono morti sul Gran Sasso nella giornata di ieri, 25 dicembre 2019. Due scalatori, dispersi da ieri sera, e un escursionista di 49 anni sono stati ritrovati senza vita questa mattina dai soccorritori.
I due amici, che ben conoscevano i rischi della montagna, erano scomparsi nel pomeriggio di ieri ed è stato un loro amico, terzo membro di una cordata, a dare l’allarme. Franca Di Donato, invece, si è incamminata da sola verso la cima del Corno Grande ieri mattina. A chiamare i soccorsi, non vedendola rientrare, i suoi due fratelli. L’intera famiglia di Franca viveva nella città di Isola del Gran Sasso e insieme ai fratelli gestisce un’impresa edile. La donna aveva una profonda passione per l’escursionismo ed era solita incamminarsi lungo sentieri di montagna.
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Tragedia sul Gran Sasso: tre le vittime della montagna.
Franca Di Donato perde la vita sulla cima dell’Arapietra
La mattina di Natale Franca Di Donato aveva raggiunto in auto i 1700 metri di quota e si era incamminata verso Cresta dell’Arapietra. Le condizioni atmosferiche, fino ai 2000 metri, erano pressoché stabili ma, dopo aver quasi raggiunto la cima e aver superato i 2500 metri, Franca Di Donato deve aver incontrato neve e ghiaccio sulla sua strada. Non è ancora chiaro se la donna abbia avuto qualche incidente o se si sia ferita scivolando sul ghiaccio. Solamente l’esame autoptico potrà definire con certezza la causa del decesso.
Tragedia sul Gran Sasso: tre le vittime della montagna. Due giovani muoiono travolti da una slavina
La passione per le escursioni e il fascino della montagna erano caratteristiche anche delle altre due persone che hanno perso la vita sulle cime del Gran Sasso. Le vittime, giovanissime, sono Andrea Antonucci, 28 anni e Ryzard Barone, di appena 25. I ragazzi, insieme a due amici, erano partiti stamattina nella serata di ieri per una cordata. I quattro escursionisti sono stati travolti da una slavina che non ha lasciato scampo a due dei quattro ragazzi del gruppo. Uno di loro è riuscito ad avvertire i soccorsi, ma per due dei quattro ragazzi non c’è stato nulla da fare.
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