Economia reale e finanziaria: cosa sono e differenze
A valle del periodo di crisi dell’ultimo decennio e con alle porte un nuovo periodo di incertezza economico-finanziaria, sempre più spesso si sente parlare di economia reale e di mercati finanziari. In particolare, l’interrogativo che ci si pone è proprio sulle differenze che intercorrono tra il concetto di economia reale e quello di economia finanziaria.
In modo estremamente sintetico e razionale, possiamo definire l’economia finanziaria, ed i suoi mercati, come parte dell’economia reale. Quest’ultima altro non è che l’insieme di soggetti, pubblici e privati di ogni categoria, uniti agli scambi di beni e servizi (sia dietro remunerazione o meno). Quindi, volendo paragonare le due entità sul piano produttivo, si può dire che non vi sono sostanziali differenze tra il mercato finanziario e quello, ad esempio, ortofrutticolo, in quanto entrambi concorrono alla determinazione del prodotto interno lordo.
Sul piano funzionale, invece, vi è una differenza non da poco che contraddistingue l’economia finanziaria da tutti gli altri sistemi: ciò che apporta. Infatti, quello che i mercati finanziari fanno per l’economia reale è proprio apportare le risorse essenziali affinché tutti gli altri sistemi possano funzionare. Grazie a ciò è possibile soddisfare la richiesta di risorse di un soggetto con la disponibilità di un altro.
Ecco quindi che questi due concetti risultano essere nettamente distinti l’uno dall’altro ma imprescindibilmente connessi. I flussi monetari si spostano continuamente dall’economia finanziaria alla reale e viceversa determinandone consistenze e volumi.
Tra economia reale e finanziaria
L’economia reale è quella parte dell’economia che produce beni e servizi e contribuisce solidamente alla ricchezza di un Paese. Una fabbrica che produce beni sta trasformando risorse sul piano dell’economia reale. L’economia finanziaria entra in gioco nel momento in cui a quella stessa fabbrica servono capitali per investire e realizzare quei determinati prodotti. Per cui al livello dell’economia finanziaria vi è uno spostamento di risorse tale che, trasferite alla fase produttiva, hanno effetti tangibili nell’economia reale. Oggi l’economia globale ha strutture così vaste e diversificate che un fattore positivo per l’economia reale può non necessariamente rappresentare un fattore altrettanto positivo anche per l’economia finanziaria. Così come il concetto di crescita non va di pari passo con quello di sviluppo.
Sempre più aziende fanno affidamento sul mercato azionario
Oggi sta crescendo il ricorso ai mercati finanziari da parte delle aziende italiane. Negli ultimi anni sono un centinaio le aziende che hanno scelto di reperire i capitali dal mercato azionario. Questo perché è universalmente riconosciuto il valore che i mercati finanziari possono apportare alle strategie di crescita e sviluppo delle aziende ma allo stesso tempo si è consapevoli dei rischi che un eccessivo sbilanciamento delle risorse, tra economia reale e finanziaria, potrebbe apportare a danno di entrambe.
Il ridimensionamento dell’apparato bancario potrebbe favorire il debito capitale e meno quello finanziario. Questo perché le banche preferiscono concedere credito finanziario e non di capitale, essendo quest’ultimo più rischioso ma strutturalmente più profittevole. Questo succede anche a causa del sistema impresa italiano che è per la maggior parte composto da micro e piccole imprese, restie a capitalizzare all’esterno.
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