Stelle siamesi: la scoperta di un sistema binario di “stelle gemelle”

Pubblicato il 28 Dicembre 2019 alle 15:50 Autore: Ennio Tranzillo

Stelle siamesi: la scoperta di un sistema binario di “stelle gemelle” a stretto contatto tra di loro. I dettagli della scoperta resa ufficiale dall’AAVSO.

Stelle siamesi la scoperta di un sistema binario di “stelle gemelle”
Stelle siamesi: la scoperta di un sistema binario di “stelle gemelle”

Pochi giorni fa un gruppo Italiano di Astrofili noti come Gruppo Astrofili Palidoro ha individuato due “sorelle” che compongono un sistema binario di “stelle variabili”. La scoperta è stata riconosciuta e resa ufficiale dall’American Association of Variable star Observers (Aavso).

Un sistema binario (sistema solare in cui due stelle ruotano reciprocamente l’una attorno all’altra) distante appena 800 anni luce dalla Terra la cui luminosità varia nel tempo. Ma a sconvolgere completamente le aspettative dei ricercatori è stato notare che questo sistema binario fosse composto da due stelle a stretto contatto tra di loro come se fossero due gemelle siamesi.

Il traguardo è stato raggiunto grazie al team di ricercatori composto da: Giuseppe Conzo, Paolo Giangreco Marotta, Stefano Meneguolo, Mara Moriconi e Gabriele Spaziani del Gruppo Astrofili Palidoro, Giorgio Biancardi dell’Unione Astrofili Italiani, Nello Ruocco dell’Osservatorio Nastro Verde, Giorgio Mazzacurati e Paolo Zampolini del Gruppo Astrofili Galileo Galilei.

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Maggiori dettagli sulle due stelle siamesi

Le due stelle, che si trovano nella costellazione dell’Auriga, sono due nane rosse che ruotano l’una intorno all’altra in sole 8,6 ore, occupando per intero il propri “lobi di roche” (regione di spazio intorno ad una stella facente parte di un sistema binaro), inoltre a causa della loro vicinanza le due si scambiano reciprocamente materiale nel corso della rotazione. Per questo osservandone la forma le due stelle gemelle possono ricordare vagamente una “nocciolina americana”.

Come spiega il team di astrofili autori della scoperta su di un post pubblicato su Facebook, le due stelle sono di classe spettrale G5, che per intenderci è la classificazione che si basa sulla temperatura delle stelle, ossia il loro spettro dal momento in cui i due parametri sono strettamente collegati.

Ogni classe corrisponde ad una lettera dell’alfabeto ossia: O (stelle blu), B (stelle bianco-blu), A (stelle bianche), F (stelle bianco-gialle), G (stelle gialle), K (stelle arancioni) ed M (stelle rosse). Le stelle O sono le più calde (dai 50000 ai 28000 gradi Kelvin) e le stelle M sono le più fredde (dai 3500 gradi kelvin in giù). Allo scopo di suddividere meglio le singole classi, esse di dividono in numeri da 0 a 9 dove astri come ad esempio le due stelle siamesi con classificazione G5, sono a metà strada tra la classificazione F9 (6000 gradi Kelvin) e la classificazione K0 (4900 gradi Kelvin). In parole molto brevi, le due possiedono una temperatura di 5450 gradi Kelvin e la luce che arriva ai nostri occhi mentre le osserviamo è di colore giallo.

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