Targa prova auto: cos’è, come funziona e come averla
La targa prova è uno speciale contrassegno che può essere apposto ad alcuni tipi veicoli e solo in determinati casi particolari. Ecco quali sono
La targa prova è uno speciale contrassegno – riporta due caratteri alfanumerici cui segue una “P” e altri cinque caratteri alfanumerici – che può essere apposto ad alcuni tipi veicoli e solo in determinati casi particolari. Ecco quali sono.
Targa prova: chi può usarla
La targa prova può essere utilizzata solo per alcune esigenze particolari e soltanto per un veicolo alla volta (deve essere sempre custodita a bordo). Dunque, viene rilasciata solo ad aziende costruttrici di veicoli a motore e rimorchi, ai loro rappresentanti, agenti di vendita e in generale a chi si occupa della cessione di tali veicoli a terzi. Questo tipo di targa può inoltre essere utilizzata dalle aziende che si occupano di trasferimento dei veicoli non ancora immatricolati da e verso le aree di stoccaggio ma mai per tragitti di lunghezza superiore ai 100 chilometri.
Altri soggetti autorizzati all’utilizzo di una targa prova sono gli istituti universitari che conducono sperimentazioni su veicoli, le fabbriche che costruiscono telai, pneumatici, sistemi o dispositivi per l’equipaggiamento di veicoli a motore e rimorchi (ma soltanto nel caso in cui la presenza di tali strumenti impone l’aggiornamento della carta di circolazione), i loro rappresentanti e agenti di vendita, gli esercenti di officine di autoriparazione e, infine, le fabbriche costruttrici di veicoli nuovi di fabbrica e di rimorchi per il trasporto di veicoli nuovi di fabbrica per mezzo di altri veicoli nuovi non immatricolati e a loro volta provvisti di targa provvisoria.
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Chi la rilascia e come si fa richiesta?
Il rilascio così come il rinnovo della targa prova è competenza della Motorizzazione civile, tuttavia, anche gli studi di consulenza automobilistica si possono abilitare al rilascio e al rinnovo dell’apposita autorizzazione. Per richiedere la targa prova bisogna essere in possesso dell’attestazione d’iscrizione al registro delle imprese o di un’autodichiarazione della registrazione dell’azienda alla Camera di Commercio (deve essere indicato il numero del Repertorio economico amministrativo).
Quindi, dovranno essere effettuati tre versamenti – rispettivamente di circa 10, 32 e 18 euro – utilizzando gli appositi bollettini reperibili presso gli uffici della Motorizzazione. Tutti questi documenti andranno allegati al modulo TT2119 (reperibile sul sito o presso gli uffici della Motorizzazione). L’autorizzazione sarà intestata a una persona specifica che deve essere a bordo del veicolo durante la circolazione (può però fornire una delega in caso di assenza). ha durata annuale ed è valida, oltre che in Italia, soltanto in Germania, Austria e San Marino.
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