Sulle pensioni ultime notizie riguardano la riforma strutturale di cui si parlerà molto nei prossimi mesi e che sarà oggetto di confronto in un tavolo di discussione dove parteciperanno governo e sindacati. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione al post Quota 100, che eviti dunque lo scalone di 5 anni, ma che vada anche a rimpiazzare e a risolvere i nodi cruciali dell’impianto costruito dalla legge Fornero. L’ultimo a parlare di questa riforma generale del sistema pensionistico è stato il presidente dell’Inps Pasquale Tridico.
Pensioni ultime notizie: Quota 100 arriverà a scadenza
Nelle scorse settimane si è fatto un gran parlare di Quota 100, tra chi voleva abolirla (Italia Viva) e chi invece vuole mantenerla fino a scadenza naturale. Come ben saprete, infatti, Quota 100 è una misura transitoria non strutturale, con durata di 3 anni, e quindi che scadrà il 31 dicembre 2021. Ciò significa che a partire dal 1° gennaio 2022, chi maturerà 62 anni di età e 38 anni di contributi, non potrà accedere a questa sorta di pensione anticipata. Si parla spesso ancora oggi della possibilità di cancellarla anzitempo, ma sotto questo aspetto il numero 1 dell’Istituto di previdenza Pasquale Tridico ha rassicurato i diretti interessati. Quota 100, ha confermato in un’intervista a Il Messaggero, resterà fino a scadenza naturale, ovvero fino al 31 dicembre 2021 e non ci sarà alcuna abolizione. Un po’ perché non è possibile cambiare sempre le regole in corsa relativamente al mondo delle pensioni così come del lavoro, un po’ perché una sua cancellazione prima del previsto andrebbe a creare più problemi che vantaggi.
Pensioni ultime notizie: nuova riforma, obiettivo flessibilità
Tridico ha poi parlato anche della nuova riforma pensioni che sarà tra gli argomenti principali che l’esecutivo affronterà a partire da quest’anno, girando attorno a una parola chiave: la flessibilità. La proposta del presidente Inps consisterebbe nel creare un sistema a punti o a coefficienti, che si basi essenzialmente sulla gravosità del lavoro svolto. In breve, chi svolge lavori più usuranti potrebbe andare in pensione prima rispetto ad altre tipologie di lavoratori che svolgono mansioni meno gravose. Resterebbe comunque il paletto di un’età minima di accesso alla pensione.
Un altro tema chiave che andrà discusso è quello dell’aspettativa di vita: Tridico propone di legare questo meccanismo all’anno di nascita dei lavoratori, onde evitare l’effetto “supplizio di Tantalo” a tutti quei pensionandi che, ormai vicinissimi al traguardo, lo vedono allontanarsi per l’avvenuto intervento dell’aumento dell’aspettativa di vita.
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