Album Jazz 2019: quali sono i migliori, titoli e classifica
Classifica di fine anno dei migliori album jazz, un genere che nato agli albori del XX Secolo, sta ora vivendo una nuova giovinezza.
Nato nei primi anni del XX secolo a New Orleans, il jazz ha rapidamente acquisito popolarità prima negli Stati Uniti, per poi varcare l’Oceano e diventare un fenomeno globale. Il 2019, anno a cui si riferisce questa Top 10 degli album jazz, ha visto confermare quanto di buono si aveva ascoltato l’anno precedente, con protagonisti artisti che non hanno dimenticato chi li ha preceduti, ma che hanno saputo portare il jazz nei tempi moderni.
Dal Catenaccio di Cawley ai muri dei Kendrick Scott Oracle
10 Tom Cawley – Catenaccio
L’autore è un professore presso la Royal Academy Of Music e il suo disco è il primo album jazz ispirato alla Serie A e in particolare alla tattica difensiva che gli dà il nome. La musica unisce il jazz a ritmi come la bossa nova e 3 tracce portano titoli espressamente dedicati al calcio: Zona Mista, Regista e Rabona. La tracklist (8 brani) è:
– The Ungainlies
– Jabulani
– Nutmeg
– Zona Mista
– Net Peg
– Regista
– Row Z
– Rabona
09 Angel Bat Dawid – Oracle
Ispirato a Oracle, “Una donna potente che offre saggezza in un mondo andato fuori di testa” della pellicola del 1999 Matrix, mette in primo piano il clarinetto e le doti vocali dell’autrice di quest’album jazz, sulla quale il Guardian si è sbilanciato, definendola “la stella più luminosa della nuova scena jazz”. Oracle ha la particolarità di essere stato realizzato utilizzando un I-Phone. Le otto canzoni del disco sono:
– Destination (Dr. Yusef Lateef)
– Black Family
– What Shall I Tell My Children Who Are Black (Dr. Margaret Burroughs)
– Impepho
– We Are Starzz
– London
– Cape Town
– The Oracle
08 Jazz Ahmed – Polyhymnia
Cinque figure femminili distintisi per coraggio e impegno sociale sono le protagoniste del terzo lavoro in studio di Jazz Ahmed, trombettista di talento. “Volevo che i musicisti improvvisassero per raccontare la rabbia e l’orrore del razzismo, e la frustrazione di chi combatte per l’uguaglianza e ha tutti contro”, queste le parole di Ahmed nel presentare quest’album jazz, che, messo a punto in un arco temporale di cinque anni, è stato scritto in occasione del Wow! International Women’s Day Festival di Londra. Sei tracce in Polyhymnia:
– Lahan al-Mansour
– Ruby Bridges
– One Girl Among Many
– 2857
– Deeds Not Words
– Barbara
07 Kendrick Scott Oracle – A Wall Becomes A Bridge
Perfetto mix di tradizione e innovazione, l’album jazz di Kendrick Scott Oracle sfoggia la collaborazione di Jahi Sundance. Queste le parole dell’autore che spiega il significato di A Wall Becomes A Bridge: “Ogni volta che vedo un muro, vedo l’ammissione della nostra fragilità. Come potevo io, e noi come collettivo di musicisti, usare queste vulnerabilità non come punti di separazione, ma di convergenza? Tutte le note, sia scritte che non scritte, sono pensate per guidare l’ascoltatore alla scoperta di sé”. Queste le 12 canzoni all’interno di questo disco elegante e dai ritmi trascinanti:
– New Eyes
– Mocean
– Windows
– Voices
– Be Loved
– Don Blue
– Becoming
– Horizons
– The Catalyst
– Plēh
– Nemesis
– Archangel
Album Jazz 2019: Theon Cross, Matana Roberts e Joel Ross
06 Theon Cross – Fyah
Figura di spicco della new wave del jazz, il trombonista Theon Cross fa parte dei Sons Of Kemet di Shabaka Hutchings, superstar del jazz. Nel suo nuovo album jazz si dimostra anche un ottimo frontman. A seguirlo in questa avventura, la batteria di Moses Boyd e il sax ispirato di Nubya Garcia. La tracklist:
– Activate
– The Offerings
– Radiations
– Letting Go
– Candace Of Meroe
– Panda Village
– CIYA
– LDN’s Burning
05 Matana Roberts – Coin Coin Chapter Four: Memphis
Dedicato all’omonima città del Tennessee, quest’album jazz è una nuova tappa di Coin Coin, che ha come obiettivo di riportare alla luce la storia e il retaggio culturale degli afroamericani. Per Memphis, Matana Roberts si è ispirata alla storia della propria nonna materna. Il quarto capitolo riflette pienamente lo spirito della black culture della città statunitense, con uno stile molto vario, che ha il jazz a fare da ponte con altri generi musicali come, gospel e blues. Un disco non facile, anzi molto complesso, che riflette tutte le vicissitudini della città e della parte afroamericana della sua popolazione. Tredici le canzoni in questo lavoro:
– Jewels Of The Sky: Inscription
– Trail Of The Smiling Sphinx
– Piddling
– Shoes Of Gold
– Wild Fire Bare
– Wild Fire Bare (Cont.)
– Fit To Be Tied
– Her Mighty Waters Run
– All Things Beautiful
– In The Fold
– Raise Yourself Up
– Backbone Once More
– How Bright Yhey Shine
04 Joel Ross – KingMaker
Il 2019 è stato l’anno di Joel Ross. Non solo ha diviso le scene con artisti del calibro di Makaya Mc Craven e Herbie Hancock, ma il suo KingMaker, album jazz che è anche il suo debutto solista, è uno dei dischi migliori dell’anno che sta per concludersi. Autore di 11 tracce del disco, in cui suona il vibrafono, uno strumento a percussione, Joel Ross ha svelato tutte le sue qualità n questo disco. Il fatto che sia distribuito dalla Blue Note, è un’ulteriore prova del talento di questo 23enne. Ecco la scaletta delle canzoni di KingMaker:
– Touched By An Angel
– Prince Lynn’s Twin
– The Grand Struggle Aganst Fear
– Ill Relations
– Is It Love That Inspires You?
– Interlude (Bass Solo)
– KingMaker
– Freda’s Disposition
– With Whom Do You Learn Trust?
– Grey
– Yana
– It’s Already Too Late
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I primi tre classificati
03 The Comet Is Coming – Trust In The Lifeforce Of The Deep Mystery
The Comet Is Coming sono una creazione di Shabaka Hutchings, sassofonista ed esponente di punta della nuova generazione di jazzisti. Nel loro nuovo album jazz, il numero due della loro carriera, ci sono vistose e incisive incursioni di musica elettronica, rock e ritmi africani. Questo trio è diventato in breve tempo il modello da seguire per la scena jazz. Gli interessati definiscono Trust in the Lifeforce of the Deep Mystery come “un souvenir di un viaggio nel subconscio”. Ecco la lista delle canzoni:
– Because The End Is Really The Beginning
– Birth Of Creation
– Summon The Fire
– Blood Of The PastBlood Of The Past
– Super Zodiac
– Astral Flying
– Timewave Zero
– Unity
– The Universe Wakes Up
02 Cochemea – All My Relations
Il nuovo lavoro di Cochemea è un album jazz che offre una panoramica a 360° di tutte le sperimentazioni e le contaminazioni alle quali è andato incontro il jazz negli ultimi anni: dall’afrobeat, all’elettronica, dal funky alla musica tradizionale asiatica. Ha il vantaggio di essere un lavoro molto accessibile anche a chi non è un esperto del genere, quindi è perfetto per chi voglia accostarsi al jazz. Dieci sono le tracce contenute in All My Relations, la migliore è Mitote.
– Maso Ye’eme
– All My Relations
– Mitote
– Al-Mu’tasim
– Seyewailo
– Asatoma
– Sonora
– Los Muertos
– Mescalero
– Song of Happiness
01 Fire! Orchestra – Arrival
Il free jazz, che ha nell’improvvisazione totale la sua ragion d’essere, è l’elemento distintivo del progetto di Mats Gustafsson, formato da 14 musicisti. I testi sono stati realizzati dal nuovo acquisto della band, Mariam Wallentin, che ha prestato nel quarto album jazz dei Fire! Orchestra anche la voce. Arrival ha richiesto un lavoro di 72 ore – che comunque è un primato per Gustafson & Co. – e non è un album per tutti. È un disco di difficile ascolto, che richiede un orecchio allenato e una passione per questo genere di jazz, anche se dobbiamo dire che qui non si riscontra più quella libertà assoluta che prima era lasciata ai vari elementi del collettivo. Un lavoro che cerca di trovare un minimo comune denominatore tra le varie anime dell’orchestra, e ci riesce. Queste le tracce contenuto nell’album che si colloca al posto numero 1 della classifica:
– (I Am A) Horizon
– Weekend (The Soil Is Calling)
– Blue Crystal Fire
– Silver Trees
– Dressed In Smoke Blown Away
– (Beneath) The Edge Of Life
– At Last I Am Free
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