I nostri parlamentari: assenze, attività e voti ribelli. Di Fabio Chiusi
Camera
Per quanto riguarda la Camera, i primi quattro posti della classifica dei deputati più attivi sono occupati da parlamentari del PD: Maria Antonietta Farina Coscioni (10), Rita Bernardini (9,77), Elisabetta Zamparutti (9,11), Maurizio Turco (8,49).
La ripartizione per partito dei primi 50 evidenzia una maggiore attività dei parlamentari del PDL (15) e della Lega (6) rispetto al Senato. Primeggia tuttavia ancora l’opposizione, con 21 deputati del PD, 4 dell’IDV e 4 dell’UDC. Da segnalare una netta differenziazione nell’attività nell’IDV, molto più marcata al Senato che alla Camera.
Diversamente che al Senato, ai primi posti figurano alcuni nomi di spicco. Antonio Di Pietro, ad esempio, è 17° (indice: 5,45), essendo primo firmatario, tra gli altri, di 36 disegni di legge, 9 mozioni, 15 interpellanze e 47 interrogazioni a risposta scritta. E questo nonostante il già menzionato tasso di assenze pari al 66,22% delle votazioni. Livia Turco è 25° (5,09), mentre al 34° posto si trova la discussa parlamentare del PD Paola Binetti (4,54), di cui da molte parti si è chiesto l’allontanamento dal partito a causa delle posizioni tenute in tema di laicità dello Stato.
E la coda? Tolti ministri e capigruppo, non significativi data la metodologia di costruzione dell’indice, restano Matteo Colaninno e Maurizio Lupi (0,94), Furio Colombo (0,97, forse troppo impegnato dall’attività giornalistica sul Fatto Quotidiano), Luca Barbareschi (1,04), Marco Minniti (1,12) e Bruno Tabacci (1,17), tutti oltre il 400° posto su 630 disponibili.
3. I voti ribelli
Un ultimo interessante dato riguarda i voti ribelli. Ribelle, si apprende su OpenParlamento, viene considerato chi “esprime un voto diverso da quello del gruppo parlamentare a cui appartiene”. Un indicatore “puramente quantitativo”, dunque, che indica “il grado di ribellione alla “disciplina” del gruppo”.
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