Pensioni ultima ora – Le ultime settimane hanno ridato vitalità alla discussione intorno alla materia previdenziale. In primis si è ragionato del futuro di Quota 100 e di quelle che potranno essere le mosse del governo circa la volontà di superare la riforma Fornero.
Pensioni ultima ora, gli interventi sul futuro di Quota 100
Proprio il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha fatto sapere che il 2020 potrebbe essere un anno decisivo in tal senso. In base a quanto annunciato già a partire dal 2020 il governo intende mettersi a lavoro con l’obiettivo di strutturare la prossima riforma delle pensioni. Finalità a cui il governo intende lavorare in piena collaborazione con le parti sociali e tutti i soggetti interessati.
Rispetto alle azioni da compiere si sono registrati gli interventi dell’attuale presidente Inps Pasquale Tridico e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si è soffermato su Quota 100 nella conferenza stampa di fine anno.
Cesare Damiano (Pd): tema lavori usuranti merita attenzione
Proprio alle parole di Conte ha fatto riferimento l’esponente dem Cesare Damiano da sempre molto attento al tema pensionistico. “L’intenzione del presidente Conte di affrontare, il prossimo anno, il tema della flessibilità pensionistica, è lodevole”.
Per l’ex ministro del lavoro Damiano “si tratta di una misura necessaria perché la rigidità della legge Monti-Fornero va superata. È anche giusto considerare il tema dei lavori usuranti come meritevole di particolare attenzione. Una legge sui lavori usuranti già esiste dal 2007 e, più di recente, l’Ape sociale ha affrontato anche il tema delle attività gravose. Si tratta di consolidare queste leggi e introdurre una misura di flessibilità differenziata e strutturale. È statisticamente provato che chi svolge lavori faticosi ha una aspettativa di vita più breve”.
Cesare Damiano in disaccordo con Teresa Bellanova
Pensioni ultima ora – Lo stesso ex ministro ed esponente del Pd Damiano qualche giorno prima, in risposta alle parole del ministro Teresa Bellanova, aveva commentato: “Quota 100 va portata alla sua naturale conclusione. Non confondiamo i totem con il giusto diritto dei cittadini di non vedersi cambiare le leggi sotto il naso, appena cambia un Governo, frustrando legittime aspettative”. “È già disastrosamente capitato con il Governo Monti, che ci ha regalato una indimenticabile stagione di esodati. Invece, è serio affrontare da subito il tema della flessibilità previdenziale, come propone il presidente dell’Inps, Tridico. Le soluzioni possono essere diverse. Io propongo di rispolverare la proposta di legge 857 del 2013 (Damiano, Baretta, Gnecchi), che prevedeva un massimo di 4 anni di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia, con una penalizzazione del 2% per ogni anno. Accanto alla flessibilità va considerato il tema dei lavori usuranti e gravosi, già disciplinati per legge. Chi svolge questi tipi di attività deve poter andare prima in pensione”.
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