Cielo di Gennaio 2020: i fenomeni visibili nell’arco del mese

Pubblicato il 11 Gennaio 2020 alle 07:55 Autore: Ennio Tranzillo

Cielo di Gennaio 2020: i fenomeni visibili nell’arco del mese. Pianeti, Sciami meteorici, eclissi e meteore visibili durante l’arco di questo mese.

Cielo di Gennaio 2020 i fenomeni visibili nell'arco del mese
Cielo di Gennaio 2020: i fenomeni visibili nell’arco del mese

Dopo un mese ricco di eventi astronomici come quello di dicembre, il cielo di gennaio non sarà meno animato del precedente. La prima luna piena dell’anno che è coincisa con un’eclissi, le prime stelle cadenti del 2020 e Venere che ancora domina il nostro cielo serale.

A differenza di questi ultimi mesi, che sono stati ricchi di piogge e cieli coperti ma relativamente clementi per quanto riguarda le tipiche temperature invernali, il mese di gennaio si farà sentire in maniera molto più rigida ponendo seri problemi per chiunque voglia allontanarsi dalle luci cittadine e passare in tenda una lunga e fredda notte astronomica.

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Le comete più luminose del cielo di Gennaio

C/2017 T2 PANSTARRS, con magnitudine +9.9, sarà la cometa più brillante del cielo di gennaio 2020 che si allontana dal suo periodo di maggior vicinanza con la Terra avvenuto il 29 Dicembre. Seguono le comete C/2018 N2 ASASSN con magnitudine +11.3 e la 260 P/McNaught con +12.2.

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I Pianeti ancora visibili a Gennaio

Venere: la Dea della bellezza continuerà a rubare i nostri sguardi consolidando il suo predominio sul cielo della sera ritardando sempre più l’orario del suo tramonto oltre l’orizzonte. Il pianeta più brillante del cielo, dunque, arriverà verso la fine del mese a tramontare persino circa tre ore e mezza dopo il Sole rendendo possibile la sua osservazione sempre più a lungo guardando verso l’orizzonte occidentale. Inizierà il 2020 nei pressi della costellazione del Capricorno, l’11 del mese farà poi il suo ingresso nella costellazione dell’Acquario attraversandola per intero fino al limite della costellazione dei Pesci.

Marte: il pianeta rosso è osservabile a sud-est nelle ore che precedono l’alba ed è entrato nella costellazione dello scorpione il 7 Gennaio. Giunto in questa posizione, si avvicinerà sempre più a congiungersi col suo “rivale” Antares, sarà interessante osservare il confronto tra i due corpi celesti riconoscibili entrambi dal caratteristico colore rosso acceso. Il duello tra i due Dei della guerra durerà solo pochi giorni con il suo picco il 17 del mese fino a poi allontanarsi per avvicinarsi alla costellazione dell’Ofiuco.

Urano: in prima serata sarà possibile vederlo con molta facilità in alto nel cielo, fino ad abbassarsi verso l’orizzonte Ovest con l’avvicinarsi della mezzanotte. Sempre più prossimo al limite di visibilità ad occhio nudo è consigliabile l’uso di un telescopio allo scopo di osservarlo con maggior dettaglio. Urano inizia questo 2020 spostandosi con moto lento e retrogrado nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: osservabile per un breve lasso di tempo sull’orizzonte occidentale poco dopo il momento in cui il sole tramonta e il periodo in cui resta visibile, diminuisce sempre più con l’avvicinarsi del mese di Febbraio. Non visibile in nessun modo se non tramite telescopio e si troverà in congiunzione con Venere il 27 gennaio. Nettuno rimarrà osservabile fino al 2022 in corrispondenza della costellazione dell’Acquario, dove rimane dal 2011.

Giove: reduce dalla congiunzione con il Sole nei primi giorni del 2020, è ancora impossibile da osservare, ma fa la sua comparsa nelle prime ore del mattino molto in basso sull’orizzonte sud-est. Lo troveremo nella costellazione del Sagittario dove rimarrà fino a fine 2020. Saranno visibili ancora anche i suoi quattro satelliti “Galileani” (Io, Europa, Ganimede e Callisto), come piccoli puntini bianchi che creano meravigliose configurazioni.

Mercurio: impossibile da osservare all’inizio del mese, tuttavia si eleverà a grande velocità sull’orizzonte e negli ultimi giorni del mese potrà essere ammirato in basso verso ovest nei momenti che precedono il crepuscolo, fino ad un ora dopo circa il tramonto. Si consiglia l’osservazione del pianeta con telescopio dotato di apposito filtro data la vicinanza col Sole, in mancanza di ciò è sconsigliato osservarlo in quanto potrebbe arrecare danni irreparabili alla vista.

Plutone: come Mercurio, sarà inosservabile fino a dopo la sua congiunzione col Sole, la quale avverrà il giorno 13 del mese. Diventerà osservabile solo dopo alcuni giorni, ma con luminosità molto bassa. Plutone rimarrà visibile nella costellazione del Sagittario fino al 2023.

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