PD, i nuovi responsabili
PD, i nuovi responsabili
Anche il nuovo segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani ha il suo personale ‘shadow cabinet’. Non stiamo parlando ovviamente del ‘governo ombra’ di veltroniana memoria, che all’inizio della legislatura aveva tentato, con discutibile successo, di importare, in versione riveduta e corretta, il sistema Westminster a casa nostra. Molto più semplicemente i vecchi dipartimenti tematici inaugurati da Franceschini subito dopo le dimissioni di Veltroni cambiano nome e diventano Forum.
[ad]I sedici neonominati presidenti, tredici uomini e tre donne, avranno il compito di supportare la segreteria del partito nella linea da tenere sulle issues dell’agenda politica, con l’auspicabile obiettivo di tenere alta la bandiera del Pd nei confronti del governo Berlusconi e nel contempo elaborare la piattaforma dei democratici che aspirano nuovamente a tornare alla guida del governo.
Tra i big del partito che avevano appoggiato alle primarie Franceschini, ben due fanno parte della lista. L’ex segretario Ds, Piero Fassino riprende in mano gli Esteri, forte del suo incarico di inviato speciale dell’Unione europea per la Birmania, mentre Beppe Fioroni, peso massimo dell’area cattolico-popolare, dato in uscita dal partito perché escluso dalle nomine di vertice, diventa coordinatore del forum Welfare.
Paolo Gentiloni, ex braccio destro di Rutelli, rimane saldo nella plancia di comando del partito e assume l’incarico di presidente del forum ICT, vale a dire il vecchio settore delle comunicazioni, mentre Carlo Rognoni, ex direttore di Panorama e del Secolo XIX, già consigliere della Rai, guiderà il forum della Riforma del sistema radiotelevisivo, in un’insolita duplicazione di funzioni che finora erano unificate.
Luciano Violante è il responsabile del settore che si occupa della Riforma dello Stato: l’ex presidente della Camera, qualche anno fa fortemente osteggiato dal centrodestra nella sua corsa a giudice della Corte costituzionale, attualmente veste gli insoliti panni di pontiere tra i poli sulla riforma della giustizia, ora che ha sposato posizioni eterodosse per la storia cui appartiene. A lui spetterà il non facile compito di far resuscitare la bozza di riforme istituzionali che porta il suo nome, sottoscritta nella passata legislatura da destra a sinistra.
Custodi del dalemismo, anche se del tutto dissimili per temperamento, sono l’ex ministro della Salute Livia Turco, che guiderà il forum delle Politiche sociali e immigrazione, e Gianni Cuperlo, ex responsabile della comunicazione dei Ds, nominato responsabile del Centro studi, ruolo cucito addosso al suo aplomb, non frequente tra i politici nostrani.
Si rifanno, invece, all’era veltroniana sia il responsabile del forum Giustizia, Andrea Orlando, di origini liguri e dal volto telegenico, già portavoce del PD con l’ex sindaco di Roma e con Franceschini, che quello del forum Politiche dell’istruzione, Giovanni Bachelet, figlio di Vittorio, professore di Fisica e deputato dal 2008, molto attivo nei movimenti della società civile oltre che tra i fondatori di Giustizia e Libertà.
Il napoletano Umberto Ranieri si occuperà del forum Progetto Mezzogiorno, benchè sia maggiormente apprezzata sia a destra che a sinistra la sua competenza nel campo degli affari internazionali e della difesa, essendo stato anche sottosegretario agli esteri nei governi D’Alema e Amato.
Claudio Martini, che quasi sicuramente non correrà per un terzo mandato alla presidenza della regione Toscana, guiderà il forum Politiche locali.