Pensioni ultima ora: Uil chiede Quota 41 per tutti, le dichiarazioni
Pensioni ultima ora: da parte del segretario confederale della UIL Domenico Proietti l’invito al governo ad approvare Quota 41.
Pensioni ultima ora – Anche nel nuovo anno il dibattito sul tema previdenziale è più che mai acceso. Come vi abbiamo raccontato con un nostro recente articolo, a mantenere altissima l’attenzione sulla materia pensionistico sono prima di tutte le organizzazioni sindacali che non perdono occasione per reclamare maggiore attenzione verso lavoratori e pensionati da parte del governo in carica.
Pensioni ultima ora, analisi di Proietti (UIL) su Quota 100
Tra gli ultimi interventi diamo di seguito conto della posizione espressa dal segretario confederale della UIL Domenico Proietti, il quale, in linea con i colleghi a capo degli altri sindacati confederali traccia la strada per il futuro: dopo Quota 100, si passi a Quota 41.
“Quota 100, assieme all’Ape sociale, è una misura utile che favorisce l’accesso flessibile alla pensione. È evidente che Quota 100 non è uno strumento perfetto, perché è definibile come un “ambo secco”, però ha permesso a 175 mila lavoratori di andare in pensione nel 2019. È un dato rilevante che dimostra come la flessibilità e la volontarietà siano due condizioni intelligenti che consentono ai lavoratori di scegliere liberamente. È bene ricordare che la platea dei potenziali utilizzatori di quota 100 era di 350 mila”.
L’invito di Proietti: Quota 41 per tutti
Pensioni ultima ora – Ciò premesso circa il funzionamento e l’impatto di Quota 100, da parte del leader sindacale arriva un invito esplicito a proseguire il percorso approvando Quota 41. Prima di leggere le parole di Domenico Proietti della UIL ricordiamo che per Quota 41 si intende la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi versati, a prescindere dall’età anagrafica.
“Per il futuro si deve puntare a una flessibilità diffusa tra 62/63 anni, diminuendo gli anni di contribuzione necessaria, senza penalizzazioni né ricalcoli contributivi. Ciò è perseguibile separando l’assistenza dalla previdenza e diversificando l’accesso alla pensione tra le diverse tipologie di lavoro. A tal proposito, vanno insediate subito le due commissioni istituzionali. Si deve stabilire che 41 anni di lavoro sono sufficienti per andare in pensione, a prescindere dall’età, si deve valorizzare il lavoro di cura e la maternità per le donne ai fini previdenziali e completare la salvaguardia degli esodati”.
Non manca nell’appello di Proietti anche un riferimento alla previdenza dei giovani e sul confronto tra esecutivo e parti sociali. “Va affrontato, sin da ora, il tema delle future pensioni dei giovani, prevedendo una contribuzione figurativa a copertura dei buchi nelle carriere lavorative. La UIL chiede al Governo di riprendere i lavori del tavolo di confronto sui temi previdenziali, così da trovare soluzioni efficaci ed eque per i lavoratori e per il Paese”.
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