Stella iperveloce S5-HVS1: nuovi dettagli forniti dagli esperti

Pubblicato il 14 Gennaio 2020 alle 13:09 Autore: Ennio Tranzillo

Stella iperveloce S5-HVS1: I nuovi dettagli forniti dagli esperti confermano la teoria che Sagittarius A abbia interferito nel sistema binario della stella.

Stella iperveloce S5-HVS1: nuovi dettagli forniti dagli esperti
Stella iperveloce S5-HVS1: nuovi dettagli forniti dagli esperti

La stella iperveloce S5-HVS1, di cui si è parlato nei precedenti mesi, è stata soggetto di uno studio molto più approfondito da parte dei ricercatori che lavorarono sulla raccolta dei dati rilasciati dal telescopio spaziale Gaia. Con una massa di circa 2,35 volte quella del sole fu catturata nei mesi scorsi mentre usciva dall’alone galattico meridionale della Via Lattea alla velocità di 1750 km/s, ben oltre 6 milioni di km orari.

La domanda che si sono posti i ricercatori associati allo studio del fenomeno delle cosiddette stelle ad ipervelocità è stata subito una: “Com’è possibile per una stella dalle dimensioni relativamente ridotte, riuscire ad acquisire quella sorprendente velocità di moto?”.

Normalmente le stelle pierveloci già osservate nell’alone galattico della Via Lattea hanno una velocità compresa tra i 350 e i 700 km/s, una velocità molto ridotta rispetto a S5-HVS1 che arriva ad avere una velocità tridimensionale complessiva rispetto al centro galattico di 1755±50 km/s, ovvero da 2,5 a 5 volte quella di una tipica stella iperveloce che sfugge dalla nostra galassia.

Una delle teorie più gettonate da parte dei ricercatori, nel momento della scoperta di S5-HVS1, era quella volta ad ipotizzare che la stella, originatasi nel disco di accrescimento del buco nero al centro della Via Lattea, facesse parte di un sistema binario. Quest’ultimo sarebbe poi stato disturbato da un corpo celeste esterno altamente massiccio, come per l’appunto il buco nero super massiccio Sagittarius A (4,31 × 106 masse solari), creando un fenomeno simile al “Problema dei tre corpi”.

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I nuovi dati rilasciati da Gaia sulla stella iperveloce S5-HVS1

I nuovi studi condotti negli ultimi mesi hanno dato ancora più credibilità alla teoria: I dati di Gaia avrebbero permesso di ricostruire, andando indietro nel tempo fino al momento in cui la stella nacque, un diagramma preciso sulla posizione di S5-HVS1 al momento della sua origine e come essa sia successivamente stata espulsa dalla sua orbita. La stella nacque circa 5 milioni di anni fa e si trovava a circa 2 kpc (Chiloparsec, unità di misura derivata dal Parsec: Parallasse di un Secondo d’arco) dal buco nero al centro della galassia, essa si è avvicinata sempre di più a Sagittarius A fino a che il buco nero super massiccio ha interrotto violentemente il delicato equilibrio del sistema binario di cui faceva parte, circa 4,8 milioni di anni fa.

La relazione certa tra S5-HVS1 e Sagittarius A

Gli autori dello studio ci tengono a sottolineare che questa è la prima stella iperveloce la cui origine è certamente associata a Sagittarius A ed è anche il primo caso in cui è possibile fare una misura geometrica indipendente della Via Lattea, ed in particolare della distanza e della velocità della stella rispetto al centro galattico i quali sono del tutto inerenti alle stime calcolate in precedenza: R0 = 8.12 ± 0.23 kpc;  Vy,⊙ = 246.1 ± 5.3 km/s;

Inoltre traiettoria e momento di espulsione di S5-HVS1 dal nucleo galattico coincidono a pennello con l’orientamento e l’età dell’anello delle stelle più giovani situato nella medesima regione. Rimane solo da chiarire se anche le altre stelle iperveloci provengono dallo stesso luogo che ha generato la stella in questione, e se fosse così, perché dunque non hanno velocità analogamente elevate. 

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