Telecamere ambulanze 2020: novità, regole e quando scatta la violenza

Pubblicato il 8 Gennaio 2020 alle 15:25 Autore: Claudio Garau

Telecamere ambulanze 2020 per reprimere le aggressioni al personale medico ed infermieristico. Quali sono le novità? quando scatta la violenza?

Telecamere ambulanze 2020 novità, regole e quando scatta la violenza
Telecamere ambulanze 2020: novità, regole e quando scatta la violenza

In quest’ultimo periodo alcuni fatti di cronaca locale hanno scosso l’opinione pubblica: ci riferiamo in particolare ai casi di violenza ai danni del personale di ambulanze e operatori ospedalieri, avvenuti nella città di Napoli. Fatti certamente non di poco conto, che hanno portato all’attenzione della collettività la questione della sicurezza di tutti coloro che lavorano, a vario titolo, in ambito medico/sanitario. Vediamo allora quali sono le recenti novità in tema di telecamere nelle ambulanze.

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Telecamere ambulanze 2020: la risposta ad un problema concreto

In effetti, proprio in Campania vi sono stati i casi più recenti, tra cui il lancio di petardi contro un’ambulanza e il sequestro di un mezzo di trasporto. Secondo i dati raccolti dall’Ordine dei Medici, i fenomeni di violenza ai danni del personale medico ed infermieristico non riguarda solo Napoli, ma tutta la penisola: infatti, circa 1200 all’anno sono le aggressioni e violenze denunciate da chi lavora nel campo dell’assistenza sanitaria, senza contare quelle che non sono rese note.

Non solo: il sindacato Nursing Up ha segnalato che per un infermiere su dieci si verificano casi di violenza fisica ed addirittura per il 4% del personale, sono stati acclarati casi di minaccia con pistola. Insomma una situazione per la quale è stato doveroso intervenire con novità concrete ed efficaci.

La direzione intrapresa è pertanto quella della progressiva dotazione di telecamere sulle ambulanze, installate a bordo dei mezzi come deterrente ed al fine di supportare le forze dell’ordine nella pronta individuazione degli autori del reato. In particolare – su decisione del Ministero dell’Interno – è Napoli la località che avrà le prime telecamere, per un servizio 118 finalmente più sicuro.

In effetti, come ricordato dagli operatori del settore, l’installazione delle telecamere consente non solo una maggior sicurezza, ma anche una maggior tranquillità e calma, requisiti essenziali per chi svolge una professione di ambito sanitario, specialmente in situazione di emergenza o urgenza. In particolare il presidente della Società Italiana Sistema 118, ha posto l’attenzione su tre elementi essenziali:

  • rapida estensione dell’utilizzo delle telecamere ambulanze non solo a Napoli, ma su tutto il territorio nazionale;
  • inserimento delle stesse anche sulla divisa degli operatori del 118;
  • attivazione delle telecamere soltanto in caso di necessità, ovvero al fine di salvaguardare la tutela della privacy, in tutte le situazioni che non siano emergenziali;

Si tratta pertanto di un problema che merita soluzioni concrete considerando che – come accennato – si sono avuti molti casi di violenze e minacce al personale sanitario in varie regioni della penisola, come Toscana, Calabria e Lombardia. Certamente, tale novità avrà l’effetto di velocizzare le condanne per aggressione a pubblico ufficiale e/o a incaricato di pubblico servizio.

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Quando scatta l’aggressione?

È lecito a questo punto domandarsi il perché di tali aggressioni o reazioni, ovvero cosa spinge dei comuni cittadini a prendersela con il personale sanitario, fino a rischiare dure condanne penali. Ebbene, possono essere individuati due distinti fattori scatenanti rabbia e comportamenti fuori controllo, tali da rendere doverosa l’installazione di videocamere su questi mezzi:

  • ritardi e rallentamenti vari nelle tempistiche di intervento verso i casi di cosiddetto “codice rosso”;
  • mancanza di personale medico ed infermieristico a bordo delle ambulanze;

È chiaro che due elementi, laddove sussistenti, sono tali da poter ulteriormente pregiudicare un quadro clinico non positivo, perché molto spesso veloci diagnosi e terapie sono potenzialmente salvavita. Ma ciò ovviamente non giustifica gli atti di chi, preso dalla rabbia per l’aggravarsi delle condizioni di salute del parente o dell’amico, si scaglia con violenza verso il soggetto o i soggetti ritenuti responsabili della situazione.

Concludendo, il presidente della Società Italiana 118 ha chiarito che la novità dell’installazione delle telecamere nelle ambulanze deve essere la prima di una lunga serie di interventi migliorativi dell’intero sistema del servizio sanitario, potenziandolo e rendendolo non soltanto più efficiente, ma anche e soprattutto più sicuro. Vedremo nei prossimi mesi se alle proposte seguiranno i fatti e ulteriori novità normative in materia.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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