Mutuo gennaio 2020: come scegliere il contratto migliore, la guida
Mutuo gennaio 2020: cercando queste parole si avranno di fronte numerose offerte, ma come scegliere quella giusta e cosa bisogna sapere?
Aprire un mutuo a gennaio 2020, una scelta che potrebbe essere obbligata, soprattutto se si sta acquistando una casa, e soprattutto che potrebbe essere a lungo termine. Ma cosa bisogna sapere prima di accendere un mutuo? È meglio avere alcune idee chiare in proposito prima di buttarsi nella giungla di questa tipologia di finanziamenti e sapere, ad esempio, che le offerte con Taeg basso sono anche quelle con le spese accessorie più basse, che ci sono polizze assicurative obbligatorie e non ma che possono essere stipulate anche altrove, e che se non siamo soddisfatti delle attuali condizioni economiche del mutuo possiamo sempre optare per la surroga.
Mutuo gennaio 2020: tasso fisso o variabile?
Si può accendere un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, e perfino a tasso misto (ad esempio un mutuo che può cambiare tipo di tasso durante il piano di ammortamento). I più comuni sono comunque i primi due: il tasso variabile, come è intuibile dal nome stesso, potrebbe influire sulla rata da pagare, con oscillazioni nel corso del tempo, e la sua percentuale è ancorata agli indici Euribor. Il mutuo a tasso fisso, invece, mantiene la rata costante nel tempo, senza sorprese per il consumatore, ed è agganciato all’indice Eurirs. Il mutuo a tasso variabile potrebbe essere conveniente quando favorevole per mutui di breve periodo, anche se oggi come oggi non ci sono grandi e importanti differenze tra le due tipologie di mutuo.
Mutuo gennaio 2020: TAN e TAEG, cosa sono
Poi ci sono due sigle da conoscere: il TAN e il TAEG. Il TAN sta per Tasso Annuo Nominale e rappresenta il tasso di interesse puro applicato al finanziamento, ovvero l’interesse su base annua calcolato sul prestito, e perciò la somma supplementare che va versata all’istituto che ha concesso il finanziamento (sempre su base annua).
Il TAEG sta per Tasso Annuo Effettivo Globale e indica il costo globale del finanziamento, includendo dunque anche le spese accessorie obbligatorie che di fatto concorrono ad aumentare il prezzo totale del mutuo. Escluse dal TAEG sono solo le spese di perizia, quelle notarili e le imposte, mentre le spese obbligatorie che sono comprese in questo Tasso complessivo sono le polizze assicurative, la gestione dei conti correnti e della pratica e le spese riguardanti le operazioni del pagamento. Per sapere se un’offerta di mutuo proposta da un istituto è più vantaggiosa rispetto a un’altra, il TAEG è l’indicatore da guardare con maggiore attenzione: più basso, più conveniente sarà il finanziamento sotto l’aspetto dei costi.
Le assicurazioni obbligatorie
Sulle polizze assicurative correlate al mutuo abbiamo dedicato due articoli, che potete leggere qui e qui. Di seguito possiamo riassumere affermando che ci sono alcune polizze assicurative che sono obbligatorie per la concessione del mutuo e altre che non lo sono affatto. Le polizze assicurative non obbligatorie ma richieste da molti istituti che concedono il finanziamento (pena il rifiuto del prestito) riguardano prevalentemente la garanzia che la banca deve ricevere in materia di chiusura del pagamento, nel caso in cui il contraente deceda, o subisca un grave infortunio o ancora perda il posto di lavoro. La polizza veramente obbligatoria, invece, è quella che copre i casi di incendio e scoppio. Ciò che però non è obbligatorio è stipulare tale polizza presso la banca che concede il mutuo. Come precisa la Banca d’Italia, “se l’intermediario chiede di stipulare un’assicurazione sulla vita è tenuto ad accettare, senza variare le condizioni offerte per l’erogazione del mutuo, la polizza che il cliente presenta o reperisce autonomamente sul mercato, sempre che la polizza offra un livello di protezione equivalente a quella proposta dall’intermediario”.
La surroga
Chiudiamo infine questa breve panoramica sui mutui sulla possibilità della surroga, ovvero l’opportunità che il contraente ha di cambiare “in corsa” le condizioni del mutuo, spostandolo in un altro istituto bancario che gli offre delle condizioni migliori. Un po’ come quando si cambia operatore telefonico, dunque, anche per il mutuo è possibile cambiare istituto bancario se le condizioni offerte risultano più vantaggiose rispetto a quelle attuali. Per approfondire potete consultare questo articolo.
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