Riforma legge elettorale: soglia di sbarramento e testo depositato
Riforma legge elettorale e nuova soglia di sbarramento: cos’è e cosa si sa del Germanicum, la proposta di legge elettorale depositata da Giuseppe Brescia.
Fa già parlare di sé il ddl di riforma della legge elettorale, denominato Germanicum perché prende ispirazione dal modello tedesco. Il disegno di legge è stato depositato oggi in giornata, giovedì 9 gennaio 2020, dal presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Giuseppe Brescia (Movimento 5 Stelle). Su questa proposta si aprirà il dibattito e la discussione presso l’apposita commissione, con l’obiettivo di accelerare per l’avanzamento dei lavori e di aprire una discussione attiva sul tema.
Riforma legge elettorale: cosa prevede il Germanicum
Il Germanicum prevede 391 seggi (su 400) alla Camera assegnati con metodo proporzionale, con una soglia di sbarramento al 5% (attualmente è al 3%) e il diritto di tribuna per i partiti che non hanno superato il 5% complessivamente ma solo in almeno 3 circoscrizioni in 2 Regioni. Non vi sono più invece i collegi uninominali del Rosatellum, ma restano i 63 collegi plurinominali e le 28 circoscrizioni. Per quanto riguarda il Senato, 4 seggi tra i 200 totali saranno assegnati ai senatori eletti all’estero, 1 a quello della Val d’Aosta, mentre i residui 195 sono distribuiti tra tutti quei partiti che hanno superato la nuova soglia di sbarramento.
Riforma legge elettorale: arrivano i primi no
Il testo deve subire però già le prime contrarietà: Italia Viva è in disaccordo con il meccanismo che sancisce il diritto di tribuna, mentre LeU ha già espresso il suo no. Contraria anche la Lega, che invece focalizzerebbe la nuova legge elettorale su un sistema maggioritario puro, proponendo un referendum costituzionale sul tema.
Le parole di Giuseppe Brescia
Su Facebook Brescia ha presentato il testo della proposta di riforma elettorale con tanto di link. “Si tratta di un testo semplice per far partire il dibattito parlamentare da alcuni chiari punti”, ha affermato. In primo luogo l’abolizione dei collegi uninominali; quindi l’impianto proporzionale e l’istituzione di una nuova soglia di sbarramento nazionale al 5%. Infine la previsione di un diritto di tribuna. “Si parte da un metodo diverso rispetto al passato: NO a riforme elettorali di fine legislatura condizionate da interessi di parte. Sì a un confronto trasparente e sincero con le opposizioni”, ha concluso.
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