Aereo abbattuto Iran: arrivano i primi arresti, chi sarebbero i responsabili?
Aereo abbattuto Iran: scattano le manette per l’errore umano che ha ucciso le 176 persone che viaggiavano a bordo del Boeing 737 ucraino
Aereo abbattuto Iran: scattano le prime manette in relazione all’errore umano che ha portato alla morte delle 176 persone che viaggiavano a bordo del Boeing 737 ucraino.
Aereo abbattuto Iran: scattano i primi arresti
A comunicare la notizia è stato direttamente il portavoce della magistratura iraniana Gholamhossein Esmaili: “l’Iran ha avviato un’indagine a tutto campo sull’aereo ucraino”. Sempre Esmaili ha poi aggiunto che “alcune persone sono state arrestate in relazione al caso nelle ultime 72 ore”. D’altra parte, ancora non è ben chiaro quale sia il numero dei fermati; interpellato dalla televisione iraniana, sul punto lo stesso portavoce ha dichiarato soltanto che “lo stato maggiore delle forze armate, che è stato incaricato delle indagini, ha interrogato molte persone”.
Successivamente ha sottolineato come stia per partire anche un’inchiesta della magistratura che si avvarrà dell’aiuto dell’Organizzazione per l’aviazione civile. Il Presidente della Repubblica Islamica Rouhani a tal proposito aveva chiesto l’istituzione di un “tribunale speciale”. Nel frattempo, le scatole nere del Boeing 737 ucraino, il cui abbattimento – avvento per un grave sbaglio – ha causato la morte di 176 persone, sono state spedite a Parigi per essere esaminate da alcuni esperti (i motori del velivolo sono stati realizzati da una compagnia francese).
La versione iraniana dell’accaduto
Il volo 752 dell’Ukranian International Airlines è precipitato nelle prime ore dell’8 gennaio 2020, poco dopo essere decollato dall’aeroporto di Teheran. Giorno 11 gennaio, il comandante della difesa aerea iraniana Amirali Hajizadeh ha tenuto una conferenza stampa in cui ricostruendo l’accaduto ha ammesso la responsabilità delle forze armate nel tragico incidente.
In poche parole, la versione ufficiale è che, nel contesto delle tensioni seguite all’uccisione del generale Suleimani, la contraerea di Teheran fosse in uno stato di particolare allerta: gli operatori dei radar avrebbero quindi scambiato l’aereo per un missile balistico statunitense. Non riuscendo a contattare i propri superiori per un problema alle comunicazioni, nel giro di una decina di secondi, questi hanno deciso di rispondere a quello che pensavano essere un attacco.
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