Big Bang: alcuni scienziati credono che possa non essersi mai verificato

Pubblicato il 16 Gennaio 2020 alle 15:55 Autore: Ennio Tranzillo

Big Bang: alcuni scienziati credono che possa non essersi mai verificato. Il cosmo potrebbe non essere mai nato ed esistere da sempre.

Big Bang gli scienziati credono che possa non essersi mai verificato
Big Bang: alcuni scienziati credono che possa non essersi mai verificato

L’idea che il cosmo nacque 13.8 miliardi di anni fa a causa di un’esplosione – che tutt’oggi continua a farlo espandere – è condivisa ed accettata da tutti nella società odierna. Adesso però, l’ipotesi che il Big Bang possa non essersi mai verificato, inizia a prendere sempre più piede tra i ricercatori e gli scienziati.

A sostenerlo, in particolare, Eric Lerner e due scienziati, Ahmed Farag Ali e Saurya Das, che già nel 2015 pubblicarono un articolo sulla rivista “Physics Letter B” formulando “la teoria di un inizio alternativo dell’universo”. Lerner, anche lui un fervido sostenitore della teoria “anti Big Bang”, ha discusso per decenni su quest’argomento, annunciando recentemente di aver riportato una vera e propria discrepanza nelle teorie attuali attraverso le sue ricerche.

Noi tutti sappiamo che la teoria più accettata dai ricercatori è quella in cui l’Universo, in origine, fosse addensato tutto in un unico e microscopico punto detto “singolarità” e che poi da questo abbia iniziato ad espandersi rapidamente. La cosiddetta singolarità viene fuori quando si applicano le equazioni della relatività generale di Einstein, che per molti sembrano azzerare completamente le leggi della fisica conosciute. Infatti è noto che, a livello matematico, essa può spiegare solamente ciò che avvenne prima o durante il Big Bang.

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La teoria alternativa di Ali e Das

Ali e Das, invece, applicarono alle equazioni della relatività generale una correzione ripresa dal lavoro condotto dal fisico teorico David Bohn, il quale propose di sostituire le geodetiche classiche con le traiettorie quantistiche. I due fisici hanno dunque applicato queste traiettorie quantistiche ad un’equazione del fisico indiano Amal Kumar Raychadhuri, allo scopo di cercare un nuovo modello che descrivesse l’espansione e l’evoluzione del cosmo, fondendo in questo modo sia la relatività generale che la meccanica quantistica. In parole povere, parliamo di una teoria volta ad ipotizzare che l’Universo non ha mai avuto né un inizio – quindi nessun Big Bang – né mai avrà una fine.

Lo studio di Lerner sul Big Bang

Eric Lerner ha presentato delle ricerche ad una riunione dell’American Astronomical Society, dove mette in discussione le ipotesi sulla creazione del cosmo basate sulla presenza di elementi leggeri come l’elio e il litio, i quali vengono generati nei primi giorni di vita dell’Universo. Secondo la teoria del Big Bang, le stelle e le galassie più antiche crearono una grande mole di elio e litio alimentando in seguito le reazioni nucleari che avvenivano nelle stelle più giovani. Lerner, tuttavia, riporta una sorprendente prova a valore della sua tesi, screditando quindi la teoria del Big Bang: dopo un’approfondita analisi è risultato che le stelle più vecchie possedevano solo la metà dell’elio e un decimo del litio rispetto alle stime accertate fin’ora dalla comunità scientifica.

Diversi scienziati non sono d’accordo su quello che ha dato origine al cosmo ed esistono quindi molte ipotesi che escludono la teoria del Big Bang. Nonostante ciò, nessuna di queste è riuscita ad imporsi del tutto, e forse solo perché la teoria del Big Bang è ritenuta in ambito accademico “l’ipotesi più conveniente”. Ma purtroppo, finché non avremo la certezza assoluta e unanime del reale valore di queste teorie, non riusciremo mai a dire più di questo.

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