Pagamento contanti spese sanitarie 2020: dal primo gennaio, i contribuenti devono prestare attenzione alle modalità di pagamento. In alcune occasioni, infatti, le detrazioni saranno valide soltanto se si utilizzerà una modalità di pagamento tracciabile.
Pagamento contanti: le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio
Le detrazioni al 19% per le spese sanitarie sono di gran lunga le più utilizzate dagli italiani: sono più di 18 milioni e mezzo i contribuenti che le inseriscono nella propria dichiarazione dei redditi, quasi due terzi del totale. Dunque, le modifiche al suddetto sconto fiscale apportate dall’ultima Legge di Bilancio riguardano moltissimi italiani.
In particolare, bisogna considerare il comma 679 dell’articolo 1 della manovra per l’anno in corso, al punto in cui recita che la detrazione su alcune spese sanitarie d’ora in poi spetterà “a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti”. In sostanza, tutti i sistemi tracciabili, quindi, non in contanti.
Tuttavia, il comma 680 del succitato articolo 1 chiarisce come tale novità non si applichi “alle detrazioni spettanti in relazione alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici nonché alle detrazioni per prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale”.
Solo poche prestazioni sono da pagare in modo tracciabile
In realtà non cambia molto allo stato dei fatti. Le più comuni spese sanitarie rimarranno detraibili al 19% anche se si pagherà con i contanti. Si può concludere allora che le uniche prestazioni per cui si dovranno usare strumenti di pagamento tracciabile, cioè bancomat, carta di credito e bonifici bancari o postali, per continuare a usufruire della detrazione al 19% sono quelle relative a esami, visite specialistiche, ricoveri e interventi presso privati non accreditati con il SSN.
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