Congedo di maternità 2020: sei mesi per le donne, la proposta del governo
Allo studio del governo una proposta di legge che estenderebbe la durata del congedo di maternità a sei mesi, il 20% di questi spetterebbe al papà
Allo studio del governo una proposta di legge che estenderebbe la durata del congedo di maternità a sei mesi; l’80% di questo periodo andrebbe riservato alle madri e il restante 20% ai padri. Cosa prevede la normativa in questo momento?
Congedo di maternità: cosa prevede la normativa in questo momento?
Attualmente il congedo di maternità spetta alle madri, tra gravidanza e periodo post parto, per un totale di 5 mesi; invece, per i padri è possibile astenersi dal lavoro, dopo le modifiche apportate alla normativa con l’ultima Legge di Bilancio, per sette giorni (non più cinque).
Le mamme possono usufruire del suddetto congedo per i due mesi precedenti alla presunta data del parto e per i tre mesi successivi alla nascita del bambino (formula 2+3), per il mese precedente al parto – previo rilascio di apposita certificazione medica – e i quattro mesi successivi a esso (formula 1+4) oppure, altra modifica apportata dalla manovra per il 2020, per cinque mesi successivi al parto (formula 0+5) ma sempre dopo aver incassato il nullaosta medico per lavorare sul finire della gravidanza.
Anche il padre può usufruire del congedo di maternità ma esclusivamente in caso di morte o grave infermità della madre, di affidamento esclusivo del figlio o di abbandono del figlio/mancato riconoscimento del neonato da parte della madre.
Congedo di maternità: come potrebbe cambiare?
Il regolamento relativo al congedo di maternità, al netto delle recenti modifiche, come si diceva, potrebbe essere destinato a cambiare ulteriormente su iniziativa dell’esecutivo. Infatti, gli esperti del Ministero del Lavoro stanno elaborando una proposta volta ad allungare il periodo di astensione dal lavoro estendendolo, in particolare, per i papà. Nello specifico, si pensa di introdurre un unico congedo della durata di sei mesi, l’80% di questi (5 mesi) spetterebbero alla madre il restante 20% (un mese) al padre.
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