Venerdì 17 perché porta male? Le credenze popolari sul giorno

Pubblicato il 17 Gennaio 2020 alle 15:51 Autore: Daniele Sforza

Venerdì 17 porta male, ma solo in Italia, è risaputo. Ma perché dicono che questo giorno porti sfortuna? Andiamo a scoprirlo.

Venerdì 17 perché porta male
Venerdì 17 perché porta male? Le credenze popolari sul giorno

Oggi è venerdì 17, e via con gli scongiuri. Ma perché questo giorno ha la nomea di essere un giorno sfortunato, in cui bisogna prestare attenzione alle sciagure che potrebbero capitare? Un giorno nero da barrare sul calendario: niente appuntamenti, niente incontri di lavoro, perché la sfortuna ci vede benissimo, è risaputo, soprattutto in questo giorno. In verità il venerdì 17 è un giorno sfortunato solo in Italia, mentre altrove è il venerdì 13 che porta sfortuna. Il perché è presto detto, ma bisogna guardarci un po’ indietro.

Venerdì 13 e venerdì 17: analogie e differenze

Che sia il 13 o il 17 il venerdì è il minimo comune denominatore di sciagure e disgrazie. Il motivo da ricercarsi è piuttosto religioso, da ogni connotazione la si guardi: infatti si dice che Gesù Cristo sia stato crocifisso proprio di venerdì. Un’altra ricorrenza sfortunata è che proprio durante un venerdì 13 fu decretato di sterminare l’ordine dei templari.

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Venerdì 17: perché fa paura in Italia?

Giustappunto, venerdì 13. Ma da noi fa più paura venerdì 17. Questo è riconducibile a diverse ragioni che affondano le loro radici nella storia, nella religione e… nelle credenze popolari. Come quella dell’Antica Grecia, dove i seguaci di Pitagora decisero di abolire il 17 perché si trovava tra due numeri simboli di perfezione assoluta (16 e 18). Nella Bibbia, invece, si parla di 17 (del secondo mese) il giorno in cui iniziò il diluvio universale (c’è però da dire che per gli ebrei il 17 è un numero fortunato). Altra disgrazia associata al 17 è la battaglia di Teutoburgo del 9 d.C., in cui i Romani persero ben 3 legioni, la 17, la 18 e la 19. E sempre restando nell’antica Roma, in numeri romani il 17 equivaleva a XVII, anagramma di VIXI, ovvero “vissi”.

Per un altro riferimento storico bisogna valicare le Alpi e recarsi in Francia. Qui Luigi XVII fu il re di Francia che invece di essere incoronato, morì in carcere a soli 10 anni, durante la Rivoluzione Francese.

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Eptacaidecafobia: la paura del 17

Se pensate che sia tutto uno scherzo, pensate che esiste anche una fobia riconosciuta del numero 17, che porta il nome di Eptacaidecafobia.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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