Concordo con lo Scorfano:
Ora vorrei che mi faceste capire (senza ironia, vorrei proprio capire) una faccenda che stento a comprendere. Leggo che l’Imu sulla prima casa è un «salasso per le famiglie», per esempio; che è un «peso micidiale» (Bersani); che è una tassa «insopportabile» (Brunetta); che è «iniqua» (Di Pietro); che è «iniqua e insostenibile» (Alemanno); o che è addirittura «inaccettabile», tanto da legittimare qualsiasi iniziativa per cancellarla (Alfano); che abolirla sarebbe senz’altro «una mossa intelligente» (Vendola); fino alle dichiarazioni sconcertanti di ex ministri leghisti (che passano per statisti di tutto rispetto, tra l’altro), che hanno dichiarato che «non pagare l’Imu non è evasione fiscale» (Maroni); o che non pagarla è «legittima difesa per la tutela di un bene sacro» (Zaia); o che essa è una tassa «criminale» (Calderoli).
Dunque, io sono una famiglia: cioè lo sono con la mia compagna, benché lo Stato non ci riconosca come tale; dunque lo sono per conto mio, e senza detrazioni per familiari a carico, pertanto. E io sono un lavoratore dipendente (e pago quindi tutte le tasse, senza poter nemmeno scegliere); posseggo una casa, in un piccolo paese lacustre del bresciano, di tre locali e circa 70 mq (più un ampio box di pertinenza, come si suol dire), che è quella in cui vivo; l’ho comprata con il mio stipendio e con un po’ di fortuna, come può talvolta accadere nella vita. Per anni ho pagato affitti che arrivavano anche a 600 euro mensili, ora non più; per anni ho anche risparmiato. Ora pagherò l’Imu, e dovrei, evidentemente, sentirmi defraudato. E però io faccio i conti (li faccio più volte, perché stento a crederci; ma la rendita catastale è quella, non si può sbagliare) e vedo che pagherò, per quest’anno (salvo aumenti comunali) 45 euro. In un anno. E dovrei considerarlo un «salasso». E dovrei essere arrabbiato.
[Nel frattempo chiedo in giro ad amici: chi paga di più – a quel che mi viene detto – vive a Milano e paga tra 400 e 500 euro all’anno; capisco che possa dispiacere, capisco che le rendite catastali nelle grandi città siano più alte, ma continua a non essere un «salasso», perdonatemi; gli altri pagano di meno; un’ultima amica, che abita in una città di provincia ligure di medie dimensioni e ha due figli e una casa di 130 mq, e mi dice che, grazie alle detrazioni, non paga «niente»…]
Prima di spiegarmi perché dovrei essere arrabbiato, però, tenete conto di questo, anche: io ho uno stipendio da insegnante – fermo da 5 anni – e poche altre entrate mensili: diciamo qualche centinaio di euro al mese oltre allo stipendio, non di più; nel mentre che guadagno queste cifre, io pago 62 euromensili di abbonamento a Sky, per esempio (cioè: 744 euro all’anno); 150 euro al mese per la signora che viene a tenermi in ordine la casa, per esempio; 120 euro all’anno per l’abbonamento Vodafone all’internet mobile, per esempio; più un altro tot mensile alla Telecom per l’adsl flat in casa, per esempio; e ho pagato l’ultimo paio di jeans che ho comprato circa 120 euro; e il cellulare che ho acquistato l’anno scorso costava 199 euro; e potrei andare avanti così, per ore, parlando di altri acquisti e di vacanze (costose) e di cene fuori (non tante, qualcuna). E, se continuassi a parlarne, verrebbe fuori che sono più o meno spese comparabili a quelle che fate voi, molti di voi; non i pochi che spendono assai di più di me e di voi.
Date queste premesse, riuscite a spiegarmi perché l’Imu, 45 euro all’anno, dovrei considerarla un «salasso» e dovrei quindi essere, per colpa dell’Imu, arrabbiato e sull’orlo della povertà? (Povertà con il telecomando Sky in mano?) E perché allora dovrei dare ragione a Vendola, ad Alfano, a Bersani e a tutti i leghisti in coro che parlano, con la consueta sobrietà (il leghisti), di «rivolta fiscale»?
Onestamente, mi fa molto più arrabbiare questo, vi dico la verità: mi fa arrabbiare il fatto di essere capitato l’altro ieri su questa specie di sito giocosamente serio e avere scoperto che con il mio risibile reddito di insegnante statale (o poco più) bloccato da cinque anni, io guadagno di più del 92% degli italiani. No anzi: io dichiaro di più di loro, più del 92%. Mentre loro si lamentano di dover pagare l’Imu su una prima casa che evidentemente è per loro molto cara e che è (lo so, perché le vedo bene, anche da qui) molto più grande della mia. E lo è, mi pare, così cara, forse anche perché se la sono potuta permettere, così cara. Magari «risparmiando» su qualche tassa che non hanno pagato, mi viene il dubbio. Non lo so, forse, magari no, magari mi sbaglio e me lo spiegherete (con la solita gentilezza). Ma, se non mi sbaglio, in tal caso ben venga l’Imu, davvero; ben venga il «salasso» per quelli che hanno «risparmiato» in tasse, fino a oggi.
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