Pensioni ultima ora: flessibilità in uscita col contributivo, proposta Tridico
Pensioni ultima ora, il presidente dell’Inps Tridico torna sul tema previdenziale: su età pensionabile e a sorpresa cita la eventuale proroga di Quota 100.
Pensioni ultima ora: a più riprese il presidente Inps Pasquale Tridico è intervenuto in questi mesi nel dibattito previdenziale per offrire una opinione qualificata rispetto ai temi in agenda di cui spesso riferiamo riportando le idee e le proposte dei sindacati come dei vari soggetti coinvolti, in primis l’esecutivo.
Pensioni ultima ora, l’opinione del presidente Inps
L’economista e attuale numero uno dell’Inps è tornato sull’argomento proprio alla vigilia del confronto in materia previdenziale fissato tra governo e sindacati per il prossimo 27 gennaio 2020. Nell’intervista pubblicata da Repubblica Paquale Tridico parla sia di Quota 100 che del reddito di cittadinanza. Secondo il presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale “la flessibilità rispetto ai 67 anni va garantita, soprattutto se ragioniamo in termini di logica contributiva. Si fissa una linea di età per l’uscita, poi il lavoratore deve essere libero di scegliere quando andare in pensione. Ovviamente con ricalcolo contributivo, come avverrà per tutti dal 2036. È poi necessario prevedere pensioni di garanzia per i giovani, coprendo i vuoti contributivi dovuti al lavoro precario”.
La proposta del presidente Inps per prorogare Quota 100 per due anni
Pensioni ultima ora – In maniera abbastanza sorprendente Tridico lancia una proposta che – in riferimento a Quota 100 – ne preveda una sua proroga. Un’ipotesi sinora mai emersa ufficialmente. Il suo ragionamento parte da aspetti numerici. “Quota 100 rappresenta una forma di flessibilità sperimentale rispetto alla riforma del 2011, utilizzata sin qui da 150 mila pensionati su 229 mila domande. Anche per questo non sono d’accordo con chi parla di uno “scalone” che si aprirebbe alla sua scadenza, il 31 dicembre 2021. Quota 100 nasce già per risolvere lo scalone creato dalla riforma del 2011, la soglia dei 67 anni. Nel 2022 ci sarà meno esigenza di oggi ad uscire a 62 anni con 38 di contributi. Paradossalmente si potrebbe anche prolungare Quota 100 per due anni, perché il numero di chi ha quel tipo di requisiti si sta asciugando. Lo dicono i numeri. Se non tutti gli aventi diritto ne hanno usufruito è perché, oltre alle motivazioni personali, andare in pensione dopo aumenta il montante contributivo e quindi la pensione”.
Pensioni ultima ora, Tridico auspica pensiona di garanzia per i giovani
Infine l’auspicio che le risorse risparmiate con Quota 100 non finiscano a fianco ad altre voci di bilancio. “Mi aspetterei che i risparmi da Quota 100 – 6,2 miliardi nel triennio 2019-2021 rispetto ai 18,6 miliardi stanziati – restino allocati nel settore pensionistico, riprendendo le perequazioni piene, ma soprattutto iniziando a pensare a una pensione di garanzia per i giovani”.
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