Una signora residente a L’Aquila ha sottoscritto due buoni fruttiferi postali presso un ufficio di Poste Italiane per un valore complessivo di 3.500,00 euro. I buoni fruttiferi in questione erano in scadenza a 18 mesi, quindi sarebbero stati rimborsabili a fine maggio 2008. A fine agosto 2018 la signora si è recata presso un ufficio postale per ottenere il rimborso, ma all’ufficio le hanno detto che ormai è intervenuta la prescrizione, essendo ormai trascorsi 10 anni. La signora, però, ha bisogno di quei soldi per pagare le spese funebri dopo la morte della madre e ha richiesto un colloquio con la dirigenza. Il tutto senza risultati concreti tanto da spingere la signora ad agire per vie legali, rivolgendosi all’avvocato Patrizia Vittorini.
Buoni fruttiferi a 18 mesi di Poste Italiane: prescrizione decennale, per chi non vale
L’avvocato si è rivolto così al Giudice di Pace adducendo l’errata interpretazione della normativa da parte di Poste Italiane e facendo presente che, dopo il terremoto a L’Aquila dell’aprile del 2009, un’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (la n. 3753 del 6 aprile 2009) aveva decretato la sospensione dei termini di prescrizione di qualsiasi diritto per tutte le persone residenti a L’Aquila alla data del 5 aprile 2009, come anche nel caso della signora.
Poste Italiane condannata a rimborsare la cliente
Il Giudice di Pace ha accolto con favore la richiesta di rimborso della signora, condannando Poste Italiane a rimborsare la cliente per un importo pari a 3.900,12 euro e a pagare gli interessi legali e le spese processuali. Tuttavia, stando quanto riferisce ilcapoluogo.it che ha raccontato l’episodio, Poste ancora non provvede a rimborsare la signora di quanto le spetta. Di conseguenza l’avvocato ha notificato l’atto di precetto alla scadenza del quale, se non ci sarà un esito positivo, si procederà al pignoramento degli importi.
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