Divieto di fumo all’aperto 2020: come funziona e quando entra in vigore
Divieto di fumo all’aperto: quali sono le prospettive e le motivazioni alla base della proposta. Entro quanto potrebbe essere introdotto?
In questi giorni sta facendo discutere la possibile ordinanza del Comune di Milano che, se di fatto introdotta, comporterebbe il divieto di fumo all’aperto, quanto meno a partire dalle aree corrispondenti alle fermate degli autobus e tram, sebbene l’intenzione dei promotori dell’iniziativa sia quella della progressiva estensione a tutta l’area pubblica della città. Vediamo più da vicino questa probabile novità, che certamente non farà felici i milioni di fumatori che vivono in Italia.
Divieto di fumo: di che novità si tratta? quali finalità?
L’obiettivo dichiarato del Comune di Milano è quello di impedire l’uso di sigarette all’aperto, ovvero in tutti quei luoghi pubblici in cui si possono trovare anche coloro che non usano abitualmente la nicotina. La prospettiva è in effetti non soltanto quella di una possibile estensione del divieto di fumo – entro il 2030 – a tutta la città di Milano, ma anche e soprattutto quella della possibile introduzione di ordinanze analoghe in tanti altri Comuni italiani. In una visione più generale, i sostenitori del progetto hanno ribadito che oltre all’ordinanza singola anti-fumo, è necessario un vero e proprio “regolamento aria-clima”, che possa occuparsi di vari temi legati all’ambiente e alla salute, e non soltanto dell’argomento del divieto di fumo.
La linea è appunto quella di un divieto esteso progressivamente, come afferma il Sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala: “Entro il 2030 non permetteremo più di fumare all’aperto“, aggiungendo che “Da subito non lo permetteremo alle fermate dell’autobus” e in un secondo tempo anche “in coda ai servizi pubblici, dove non si dovrebbe fumare“. Ma sono sempre le parole del primo cittadino a non lasciare alcun dubbio sulla prospettiva adottata dall’amministrazione locale: “Se sono in un luogo aperto e mi fumi di fianco, ho la libertà di spostarmi“, ma “Se invece sono alla fermata del bus o allo stadio non ho la libertà di spostarmi, quindi il divieto è una restituzione di diritti a coloro a cui il fumo come minimo dà fastidio, ma anche fa male, e non hanno la possibilità di evitarlo“.
Le finalità del sindaco Sala sono insomma chiare: da un lato il provvedimento servirebbe a combattere l’inquinamento, dall’altro sarebbe mirato a prevenire il fastidio di chi – non fumatore – ha vicino una persona con la sigaretta in mano mentre, ad esempio, aspetta l’autobus alla fermata e quindi non può spostarsi o allontanarsi dalla fonte di fumo.
Concludendo, quanto ai tempi di entrata in vigore del provvedimento anti-fumo, la proposta – inclusa all’interno del citato regolamento aria-clima – che giungerà nelle prossime settimane in Consiglio comunale a Milano, dovrà essere ovviamente approvata dall’Aula e una volta ottenuto l’ok potrebbe entrare in vigore tramite ordinanza. A sorreggere l’iniziativa, peraltro, i dati dell’Istituto dei Tumori, che hanno dimostrato che il fumo di sigaretta, effettivamente, aumenta il livello di polveri sottili (soprattutto pm1 e pm2,5).
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