Raggi gamma, secondo uno studio ci vogliono stelle binarie per produrli
Lampi di raggi gamma, secondo uno studio ci vogliono stelle binarie per produrli. I dettagli dello studio pubblicato sul MNRAS.
Le esplosioni di raggi gamma (GRB) in astronomia sono potenti esplosioni che possono durare da pochi millisecondi a decine di minuti e sono in assoluto il fenomeno più energetico finora osservato nell’universo. Secondo uno studio pubblicato su Monthly Notices of te Royal Astronomical Society da un team di ricercatori, per causare le famose esplosioni di raggi gamma, che solitamente si è creduto essere emesse in particolare dalle stelle che collassano diventando stelle di neutroni o buchi neri, queste devono per forza far parte anche di un sistema binario (sistema stellare dove due stelle ruotano una attorno all’altra).
L’emissione di materiale ad altissima velocità sarebbe quindi determinato da questo importante fattore: l’effetto di marea che la stella compagna ha avuto sulla velocità di rotazione della stella che collassa. Questo spiegherebbe la frequenza del fenomeno che in astrofisica viene definito Gamma Ray Burst, il quale avviene (secondo le stime degli esperti) almeno una volta al giorno nell’universo, dato che di sistemi stellari binari il cosmo n’è pieno zeppo.
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Come avvengono nel dettaglio quindi le esplosioni di raggi gamma?
I GRB, lampi di raggi gamma, si verificano solitamente al collassare di una stella avente massa almeno 10 volte superiore a quella del nostro Sole, lasciandosi dietro di sé una stella di neutroni o addirittura un buco nero, ed è proprio in questo istante che lanciano un ultimo respiro sotto forma di un getto ad altissima velocità lungo i loro poli magnetici.
Ma secondo quest’ultimo studio, per far si che ciò avvenga, la stella doveva necessariamente ruotare molto velocemente attorno al proprio asse. Ed è qui che secondo gli esperti è stato fondamentale aggiungere una seconda stella in un sistema binario per risolvere finalmente il grattacapo dell’origine dei lampi di raggi gamma. Aggiungendo una seconda stella, quindi, la stella che ruota velocemente su se stessa e che lancia il getto può sfruttare l’effetto di marea della sua compagna per girare più velocemente.
A spiegarcelo è Ashley Chrimes del dipartimento di Fisica dell’Università di Warwick, che ha eseguito lo studio insieme al team di esperti: “Abbiamo scoperto che l’effetto delle maree di una stella sul suo partner impedisce loro di rallentare e, in alcuni casi, le fa girare. Rubano energia di rotazione dalla loro compagna, in conseguenza della quale si avvicinano. Ciò che abbiamo determinato è che la maggior parte delle stelle sta girando rapidamente proprio perché si trova in un sistema binario”.
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