Un’altra storia di buoni fruttiferi postali di Poste Italiane finita bene per una risparmiatrice che, dopo essersi rivolta a un’associazione di consumatori, si è vista corrispondere quanto dovuto dopo aver avuto la spiacevole sorpresa di un rendimento inferiore alle aspettative. Andiamo quindi a raccontare l’episodio avvenuto a Oristano e qual è stato l’importo effettivamente erogato alla consumatrice.
Bfp: modifica rendimento retroattiva, quando è valida
Buoni fruttiferi postali Serie Q/P di Poste Italiane: il caso a Oristano
Una signora di Oristano nel 1987 aveva sottoscritto un buono fruttifero postale della serie Q/P. Stiamo parlando quindi dei buoni emessi dopo il famoso decreto del 1986 che di fatto dimezzava gli interessi dei titoli. Una volta giunta presso l’ufficio postale per farsi corrispondere il dovuto, la risparmiatrice ha scoperto che Poste le aveva liquidato gli interessi del buono maturati fino al 20° anno di sottoscrizione: nulla, invece, per quanto riguarda gli interessi dal 20° al 30° anno.
Ovviamente la storia non è finita qui: la signora si è rivolta all’Adiconsum di Oristano affinché i propri diritti fossero tutelati. Sul retro del buono posseduto, infatti, non era stato apposto alcun timbro che modificasse i rendimenti da considerare nel periodo tra il 21° e il 30° anno di possesso del titolo. L’associazione di tutela dei consumatori ha quindi provveduto a presentare un reclamo all’azienda, senza però ottenere soddisfazione. A questo punto ci si è rivolti all’Arbitro Bancario Finanziario, che ha dato ragione alla risparmiatrice e condannato Poste Italiane al risarcimento, con un ricalcolo degli interessi in base a quanto esposto sul retro del buono, per un importo complessivo di 8.475 euro.
Poste Italiane non rimborsa quanto dovuto? Come tutelarsi
Nella conclusione del comunicato che riporta l’episodio, Adiconsum invita tutti i consumatori a verificare quanto apposto sul retro dei buoni fruttiferi postali e a quanto ammonta il rimborso una volta che ci si reca presso gli uffici di Poste Italiane. Qualora ci fossero incongruenze, il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un’associazione di consumatori o a un’assistenza legale per far valere i propri diritti e ottenere quanto spetta effettivamente.
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