Il fenomeno degli pneumatici illegali, nell’ambito della nostra penisola, è considerevole ed in forte crescita. Anzi, non è affatto raro vedere accumuli di pneumatici fuori uso nei piazzali e nei luoghi più disparati, cui corrisponde il rischio di un esponenziale aumento degli abbandoni illegali nell’ambiente. Ma cosa dice di preciso la legge sugli pneumatici illegali? E quali sono i più recenti dati sul problema? Vediamolo in sintesi.
Pneumatici illegali: gli ultimi dati del fenomeno e gli illeciti commessi
In effetti, le ultime stime sul fenomeno degli pneumatici illegali sono frutto di un attento lavoro di più di anni, promosso dall’Osservatorio e dalla piattaforma CambioPulito, nel combattere le pratiche illegali nel settore degli pneumatici e Pfu (pneumatici fuori uso). Stante la gravità del problema e le dimensioni numeriche, non deve stupire che l’iniziativa sia stata rafforzata dal contributo di vari enti, tra cui Legambiente, Confartigianato e Assogomma.
D’altra parte, le stime parlano chiaro: ogni anno il commercio degli pneumatici illegali è pari a circa 30-40 mila tonnellate di materiale immesso nel mercato nazionale. A ciò consegue una grave ripercussione per il fisco italiano: il mancato pagamento del contributo ambientale calcolato in circa 12 milioni di euro e la correlata evasione dell’Iva corrispondente a circa 80 milioni di euro all’anno, non incassati dall’Erario.
Questi i dati che dimostrano la gravità del fenomeno degli pneumatici illegali, indicati nel “Rapporto sui flussi illegali di pneumatici e pneumatici fuori uso” (Pfu) in Italia, presentato in questi giorni a Roma alla presenza dell’attuale ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Da considerare anche l’impatto sull’ambiente di tali pratiche scorrette, al di fuori delle regole del sistema nazionale di gestione e smaltimento dei rifiuti.
Innumerevoli, negli ultimi anni, le denunce e segnalazioni di illeciti in materia di pneumatici non a norma raccolte dai Carabinieri, dalla GdF e dall’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza; questi i comportamenti non a norma solitamente emersi:
- violazione delle regole del commercio, libera concorrenza e mercato del lavoro, con vendite illegali anche online;
- smaltimento illecito e furti di pneumatici da destinare al mercato nero;
- omesso versamento dell’Iva e contributo ambientale;
- esercizio abusivo della professione;
Insomma si tratta di un quadro da cui emerge con nitidezza l’estensione del fenomeno, su cui tuttavia gli operatori del settore intendono intervenire per migliorare la situazione. Ma, in concreto, quando si può parlare di pneumatici illegali?
Quando lo pneumatico è illegale?
Come accennato, gli pneumatici illegali o comunque irregolari sono dannosi sul piano commerciale, fiscale, ambientale e della sicurezza. Pensiamo anche al rischio connesso a circolare con gomme non a norma: la funzionalità e la stabilità del mezzo che le monta non sono garantite appieno e pertanto la minaccia dell’incidente non può definirsi remota. In verità, distinguere una gomma in regola da una che non lo è, non è operazione affatto semplice, tuttavia ci sono fattori che possono essere utili per capire se si ha a che fare con pneumatici illegali e quindi contraffatti:
- le etichette devono osservare gli standard disposti dall’Unione europea (che stabiliscono quando lo pneumatico è a norma);
- il prezzo troppo conveniente o troppo basso non è credibile quando si tratta di un prodotto di un determinato livello e qualità e conforme agli standard UE;
- i sistemi di vendita: le officine autorizzate stabiliscono con cura quali prodotti vendere ai propri clienti;
Specialmente con riguardo all’ultimo punto, è sempre meglio rivolgersi ad officine ben conosciute e stimate, in modo da non rischiare di imbattersi in pneumatici illegali o irregolari. Insomma, meglio spendere qualcosa in più, ma essere in regola rispetto alla legge.
Le possibili future iniziative in merito
Per continuare la lotta a tale esteso fenomeno, varie proposte sono state recentemente lanciate dagli operatori del settore nei confronti del Ministro Costa. Tra esse, ad esempio, il rafforzamento dei controlli e la totale tracciabilità dei flussi degli pneumatici fuori uso, ma anche la sollecitazione del recupero della gomma riciclata e la maggior trasparenza dell’attività di raccolta degli pneumatici.
In particolare, rileva la possibile creazione di una task force composta di membri di Agenzia Dogane e forze dell’ordine, per un’azione congiunta contro il commercio illegale. Seguiremo nei prossimi mesi le probabili ulteriori novità, che scaturiranno dal dibattito tuttora in corso.
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