Pensioni ultima ora: con la circolare Inps n. 6 del 22 gennaio 2020 sono arrivati alcuni chiarimenti circa il tema riguardante il riscatto della laurea ai fini previdenziali. Si tratta della possibilità che consente di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. Possono seguire la strada coloro che hanno conseguito il diploma di laurea o titolo equiparato.
Pensioni ultima ora, riscatto laurea: cosa c’è da sapere
Secondo quanto sintetizzato da siti specializzati come Italia Oggi il chiarimento, tra i punti più importanti, è relativo al fatto che “ai fini della maturazione del diritto alla pensione, i periodi riscattati con il criterio soft vanno considerati nella loro collocazione temporale; mentre, agli effetti patrimoniali i contributi (da riscatto) hanno efficacia nella rivalutazione nel montante individuale soltanto dalla data della domanda di riscatto”. Ovvero la possibilità di accedere al diritto alla decorrenza della pensione in data antecedente alla misura del riscatto. “In tal caso, però, la misura dei ratei di pensione compresi tra la data della pensione e la data della domanda di riscatto sarà calcolata senza considerare nel montante individuale i contributi del periodo riscattato”.
Info utili sulla possibilità di riscattare ai fini previdenziali gli anni della laurea
Pensioni ultima ora – Tra gli aspetti positivi c’è però da considerare che, come rilevato il quotidiano Il Sole 24 Ore, il riscatto di laurea agevolato ha perso il requisito più restrittivo del limite anagrafico e sarà accessibile a una platea ancora più ampia. L’originaria versione del decreto infatti prescriveva che l’assicurato, al momento della domanda, avesse una età anagrafica di massimo 44 anni e 364 giorni.
Diventa importante rivedere a questo punto, come riportato anche dal quotidiano economico, quali sono le condizioni di accesso a tale opportunità. Vediamo chi può riscattare gli anni di laurea ai fini previdenziali. Quali sono le condizioni? Ecco la risposta.
Il soggetto deve essere iscritto con almeno un contributo versato a una delle gestioni Inps. Questo è un punto importante: il riscatto agevolato non è accessibile a chi è stato iscritto unicamente a una cassa professionale.
La gestione in cui viene richiesto il riscatto dovrà risultare già esistente nel periodo del corso legale di studi, motivo per il quale i riscatti non possono essere richiesti in gestione separata per periodi anteriori all’aprile del 1996.
Il riscatto non potrà coprire periodi già sottoposti a contribuzione, come nel caso di uno studente lavoratore che abbia avuto rapporti di lavoro durante l’intero ciclo di studi universitari. Per chi avesse invece svolto incarichi non continuativi, potrà essere riscattato il solo periodo scoperto da contribuzione del corso legale di studi.
Il riscatto è applicabile se coincide col periodo annuo da cui è valido il sistema contributivo (dal 1996 in poi)
Ma il requisito più importante del riscatto forfettario (ogni anno di riscatto prevede infatti nel 2020 un onere fermo a 5.260 euro integralmente deducibili dall’imposta) risiede nel periodo di studi.
Al link è possibile scaricare la versione integrale della Circolare n. 6/2020 Inps.
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