Multe contanti fino a 50.000 €: quando scattano e forbice minimo massimo

Pubblicato il 24 Gennaio 2020 alle 16:55 Autore: Claudio Garau

Multe contanti fino a 50 mila euro: da quando scatteranno e quali saranno gli importi minimo e massimo della sanzione pecuniaria. La novità in arrivo

Multe contanti fino a 50.000 € quando scattano e forbice minimo massimo
Multe contanti fino a 50.000 €: quando scattano e forbice minimo massimo

È fatto ben noto che l’attuale Esecutivo in carica, ovvero il Governo Conte 2 ha diminuito la soglia superata la quale è vietato l’uso del denaro contante: la finalità chiara è quella di favorire la “tracciabilità” dei trasferimenti di denaro e quindi la lotta all’evasione fiscale. Vediamo di seguito la novità consistente nelle multe contanti fino a 50.000 euro: da quando scattano?

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Multe contanti: quali novità in arrivo?

Si tratta di novità che fanno parte del pacchetto della riforma fiscale, inclusa nella manovra approvata a fine anno dal Governo giallo-rosso. Le modifiche accennate, relative ai metodi di pagamento tra privati, saranno vigenti tra circa sei mesi, ovvero a partire da luglio 2020. Il cambiamento è che sarà di fatto vietato donare, prestare o fare acquisti in contanti, laddove l’importo della spesa raggiunga o oltrepassi i 2.000 euro. Secondo le intenzioni del Governo, inoltre, la soglia entro la quale è legale fare acquisti con banconote, calerà ancora nel 2022, attestandosi a 1.000 euro.

Insomma, lo scenario è già piuttosto chiaro: in caso di inosservanza di quanto appena detto, il responsabile della violazione e del pagamento oltre il consentito, dovrà pagare sanzioni amministrative, ovvero multe potenzialmente piuttosto onerose. Va rimarcato infatti che, anche in ipotesi non sussista alcun reato penale, le sanzioni scatteranno fino ad un importo massimo di ben 50.000 euro e riguarderanno sia i soggetti che daranno i soldi, sia i soggetti che li riceveranno.

In sintesi, i cittadini italiani che vorranno effettuare transazioni economiche in modo conforme alla nuova legge e, ad esempio, per un importo corrispondente a 2.500 euro, dovranno servirsi di uno strumento di pagamento tracciabile, e quindi identificabile dal Fisco, ovvero:

  • assegni circolari
  • assegni bancari non trasferibili
  • bonifici
  • carte di credito
  • carte prepagate
  • bancomat

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Come funzioneranno le sanzioni: quanto si rischia di pagare?

Ciò che rileva è anche e soprattutto l’importo delle sanzioni: colpiranno ambo i soggetti dell’operazione e potranno oscillare tra un minimo edittale di 2.000 euro fino ad un massimo edittale di 50.000 euro. Dal 2022, secondo le intenzioni del legislatore, il minimo calerà a 1.000 euro. Si tratta chiaramente di infrazioni alla nuova normativa, compiute e contestate a partire dal prossimo primo luglio.

Sarà l’autorità amministrativa il soggetto incaricato di stabilire, caso per caso, l’ammontare della sanzione in base all’importo oggetto di transazione oltre i limiti. Insomma, all’aumentare dell’importo certamente corrisponderà di conseguenza un proporzionale aumento della sanzione (ad es. per uno scambio di 20.000 euro in contanti potrà verosimilmente essere inflitta una sanzione di 20.000 euro), fino alla possibilità di una maxi multa di 50.000 euro (ad es. per transazioni pari a 100.000 in banconote o anche di più). Vedremo comunque tra qualche mese quali saranno gli effetti pratici e reali, anche in termini numerici, della novità in arrivo.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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