Pensioni ultime notizie: uscita anticipata a 64 anni, il piano del governo

Pensioni ultime notizie: per oggi è previsto la riunione tra governo e sindacati, ma per ora gli obiettivi sono lontani. Si punta all’uscita a 64 anni?

Pensioni ultime notizie uscita anticipata a 64 anni
Pensioni ultime notizie: uscita anticipata a 64 anni, il piano del governo

Sul fronte pensioni ultime notizie riguardano l’incontro tra governo e sindacati di oggi, lunedì 27 gennaio: si discuterà sula riforma generale del sistema pensionistico, sul post-Quota 100, sul superamento della Legge Fornero e sui nuovi requisiti per l’uscita anticipata. C’è distanza tra gli obiettivi dei sindacati e quelli del governo, sebbene alla fine dovrebbe essere trovato un compromesso che non costi troppo alle casse dello Stato e che vada incontro alle richieste dei sindacati.

Pensioni ultime notizie: le richieste dei sindacati

I sindacati chiedono troppo, con un’uscita anticipata a 62 anni di età, con 20 anni di contributi per la Cgil. L’alternativa è l’uscita con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. Troppo costosa per lo Stato, troppo esagerata la proposta, non si farà, il governo ha già negato una possibilità a fronte delle risorse a disposizione. Al tempo stesso non ha ancora formulato una proposta ufficiale (forse lo farà oggi al tavolo di discussione?) mentre a parlare di una soluzione alternativa ci ha pensato il presidente Inps Pasquale Tridico, che ha ragionato su un sistema di flessibilità attorno ai 64-65 anni di età con assegno pensionistico ricalcolato tramite metodo contributivo. Dalla sottosegretaria al Lavoro Francesca Puglisi, invece, è arrivata la proposta di un’uscita a 64 anni di età con 35 anni di contributi, ma senza ricalcolo contributivo e senza penalizzazioni. Nessuna di queste due proposte, però, piace troppo ai sindacati, che attendono una proposta direttamente dal governo.

Pensioni ultime notizie: uscita anticipata a 64 anni, le prospettive

Stando a quanto riporta Il Messaggero, invero, il governo avrebbe già pensato al possibile compromesso, che non si discosta troppo da quello pensato da Tridico, perché basato su un’uscita a 64 anni di età (a metà tra i 62 richiesti dai sindacati e i 67 dell’uscita ordinaria) e il ricalcolo contributivo. Si parla anche di un requisito minimo contributivo, fissato però a 36-38 anni. Insomma, si tratterebbe di una estensione del sistema Opzione Donna, ma anche di un remake poco generoso di Quota 100, visto che chi uscirà prima dovrà accontentarsi anche di un assegno più basso per via del ricalcolo contributivo. Questa soluzione costerebbe allo Stato nel primo decennio, ma poi si rientrerebbe con le spese negli anni seguenti.

Tra gli altri temi che saranno trattati oggi, prendono quota la separazione tra previdenza e assistenza, le uscite per i lavoratori che effettuano lavori gravosi, nonché la pensione di garanzia dedicata ai giovani lavoratori di oggi, che rischiano un domani di andare in pensione con un assegno risibile.

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