I ritardi dei treni in Italia sono purtroppo un problema che si ripete in modo sistematico, da Nord a Sud. A farne le spese, i passeggeri, specialmente i pendolari che giornalmente utilizzano questo mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. Vediamo di seguito come funziona lo strumento di tutela rappresentato dal rimborso Trenitalia, com’è possibile ottenerlo e quali sono le regole che lo disciplinano. Facciamo chiarezza.
Rimborso Trenitalia: requisiti, a quanto corrisponde e quando non scatta
Come accennato, i viaggi su rotaia non sempre conducono a destinazione nei tempi previsti, con il rischio concreto di rinviare impegni di lavoro, arrivare in ufficio in grave ritardo, perdere appuntamenti vari ecc. Pertanto, appare assolutamente giustificato che le norme vigenti prevedano degli strumenti che garantiscano un rimborso o un’indennità a favore del passeggero, in caso di ritardo o cancellazione del treno.
Ecco allora che il regolamento Trenitalia consente all’interessato che subisce un ritardo del treno, di ottenere un rimborso o indennità. Queste, in estrema sintesi, le ipotesi che lo configurano:
- l’aria condizionata non funzionante (specialmente d’estate, con caldo torrido, sono noti a tutti i disagi di chi viaggia dentro vagoni bollenti);
- le condizioni atmosferiche avverse, come maltempo e neve;
- soprattutto, il ritardo effettivo del treno della compagnia Trenitalia, che sia superiore ad almeno mezzora;
La società Trenitalia, inoltre, ha previsto norme regolamentari che proporzionano il rimborso al modello di treno e all’entità oggettiva del ritardo del mezzo. Pertanto abbiamo che:
- per ogni tipo di treno (ed anche le Frecce) che abbia accumulato un ritardo pari o oltre i 120 minuti, il passeggero può richiedere il pagamento di un’indennità corrispondente al 50% del prezzo del biglietto; quindi, ad esempio, se si è pagato 50 euro per un viaggio con destinazione Roma, il rimborso potrà essere di 25 euro;
- per ogni treno (e Frecce) che abbiano gravato i passeggeri con ritardi di oltre un’ora ma entro i 119 minuti, è possibile il rimborso Trenitalia corrispondente al 25% del prezzo del biglietto;
- per le Frecce scatta comunque il rimborso del 25% laddove il ritardo accumulato è corrispondente o oltrepassa i 30 minuti fino ad un massimo di 119 (superati i quali il rimborso è del 50%);
Ma il regolamento Trenitalia contempla anche delle ipotesi in cui non scatta il rimborso come, ad esempio, in caso di eventi naturali come forti temporali o terremoti o eventi prodotti dall’uomo come esplosioni; oppure in caso di scioperi o lavori alla linea, comunicati in anticipo e di treni che siano già in ritardo quando è comprato il ticket. Quindi sarà onere del passeggero verificare che il caso concreto di ritardo ricada in una delle ipotesi in cui Trenitalia garantisce il pagamento del rimborso.
Come viene pagata e con quali modalità
A questo punto è legittimo domandarsi con quali modalità, di fatto, viene corrisposta l’indennità all’avente diritto. Ebbene, per i treni che non siano Frecce e che abbiano accumulato un ritardo di almeno 60 minuti, l’interessato potrà ottenere un pagamento in denaro contante, con riaccredito in ipotesi di pagamenti compiuti con carta di credito o con bonus per comprare entro un anno un nuovo ticket Trenitalia. Per le Frecce il discorso è in parte differente, dato che per il ritardo tra i 30 e i 59 minuti dei treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca, il passeggero può avvalersi di un bonus pari al 25% del prezzo del biglietto che è possibile usare entro un anno per l’acquisto di un nuovo biglietto.
In ogni caso, non vale il cumulo delle indennità, ovvero anche in ipotesi sussistano contemporaneamente due requisiti, tali da poter astrattamente aver diritto a due distinte indennità, sarà possibile monetizzarne soltanto una.
Sul piano delle concrete modalità per ottenere il rimborso Trenitalia, anzitutto occorre premettere che il passeggero può fare domanda di indennizzo una volta passati 72 ore dal viaggio e non oltre 12 mesi. Come? Trenitalia offre più canali, eccoli in elenco:
- centri assistenza clienti:
- agenzia di viaggio;
- sito internet Trenitalia (però registrandosi nell’area clienti);
- biglietterie;
- call center Trenitalia (chiamando il numero 892021);
Sarà necessario rendere noto il codice Pnr del biglietto, cioè il codice di prenotazione: per questa via, il passeggero potrà ricevere, in tempi brevissimi, risposta sull’accettazione o meno della propria richiesta. Inoltre, è chiaro che l’indennità scatterà soltanto per i ticket cartacei che siano stati validati e, in caso di biglietto elettronico, il rimborso scatterà soltanto se il personale Trenitalia ha previamente validato il ticket a bordo del mezzo.
Quando scatta il rimborso integrale
Va tuttavia accennato che esiste anche la possibilità della conciliazione paritetica stragiudiziale, laddove il passeggero non ritenga che l’ordinario rimborso sia strumento sufficiente a tutelarlo. Concludendo, ecco ancora i casi, non meno rilevanti, in cui è possibile ottenere il totale rimborso Trenitalia, presso la biglietteria:
- il posto che è stato prenotato non è disponibile oppure non ci sono i posti di prima classe;
- treno che parte con almeno 60 minuti di ritardo e il passeggero rinuncia a partire con altri mezzi di trasporto;
- treno cancellato per sciopero.
Insomma appare chiaro che Trenitalia, nonostante i disservizi di cui non di rado è responsabile, garantisce comunque un ampio ventaglio di possibilità per tutelare i propri diritti di passeggero.
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