Contributi Inps: stop prescrizione dipendenti pubblici, la procedura
Slitta ancora di un anno il termine per l’applicazione della prescrizione per le omissioni dei contributi Inps nei riguardi dei dipendenti pubblici.
Secondo quanto stabilito dal decreto legge Milleproroghe (articolo 11 comma 5) slitta di un ulteriore anno il termine di applicazione dei tempi di prescrizione per le omissioni dei contributi Inps nei confronti dei dipendenti pubblici. L’articolo va a modificare l’art. 3 della legge n. 335/1995, e in particolare il comma 10-bis. Il nuovo comma recita testualmente: “Per le gestioni previdenziali esclusive e per i fondi per i trattamenti di previdenza, trattamenti di fine rapporto e trattamenti di fine servizio, amministrati dall’Inps cui sono iscritti i lavoratori dipendenti delle amministrazioni pubbliche di cui al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i termini di prescrizione di cui ai commi 9 e 10, riferiti agli obblighi relativi alle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria afferenti ai periodi di competenza fino al 31 dicembre 2015, non si applicano fino al 31 dicembre 2022, fatti salvi gli effetti di provvedimenti giurisdizionali passati in giudicato nonché il diritto all’integrale trattamento pensionistico del lavoratore”.
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Questo significa che fino al 31 dicembre 2022 le omissioni relative ai contributi Inps con riferimento a periodi precedenti al 31 dicembre 2015 non cadranno in prescrizione: di conseguenza le amministrazioni potranno regolarizzare gli estratti conto contributivi dei propri dipendenti.
La prescrizione quinquennale dei contributi Inps omessi è stabilita dalla Legge n. 335/1995, all’articolo 3 (commi 9 e 10), con una estensione ai lavoratori dipendenti pubblici come decretato dalla circolare Inps n. 169/2017. Il termine originario di prescrizione fissato quella circolare cadeva il 1° gennaio 2019, che però è stato prorogato al 1° gennaio 2020 (Circolare Inps n. 117/2018) e poi posticipato al 31 dicembre 2021 con il DL n. 4/2019 (articolo 19). Il decreto Milleproroghe, ora, contribuisce a far slittare ulteriormente i tempi di prescrizione di un altro anno, quindi fino al 31 dicembre 2022.
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Come spiega PensioniOggi, la novità rispetto al DL n. 4/2019 interessa le gestioni previdenziali esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria, nonché i fondi per i trattamenti previdenziali, i Tfr e i Tfs, amministrati dall’Inps, come scritto nel DL Milleproroghe. “Sino al 31 dicembre 2022 i contributi omessi non cadranno in prescrizione sia ai fini della determinazione del trattamento di pensione che del trattamento di fine rapporto il cui pagamento sia a carico dell’Inps”.
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