L’ultimo dei sondaggi elettorali di SWG è particolare, sia perché non può ancora includere le reazioni ai risultati delle elezioni in Emilia Romagna e Calabria, visto che è stato fatto tra il 22 e il 26 gennaio, sia per le percentuali che mostra.
Infatti risultano in calo i quattro partiti maggiori, Lega, PD, Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia. Mentre crescono quelli più piccoli, come Forza Italia, o Sinistra Italiana, +Europa, Cambiamo!
Vi è però da segnalare che mentre nel caso della Lega e di Fratelli d’Italia la diminuzione del consenso è ridotta, di pochi decimali, nel caso di Pd e Movimento 5 Stelle è molto più rilevante.
Sarà interessante osservare la prossima settimana se l’impatto della vittoria di Bonaccini e del PD in Emilia avrà cambiato il trend, considerando che oggi SWG è l’istituto che pone il PD più in basso di tutti gli altri.
Ma vediamo i numeri, raccolti con metodo CATI-CAWI-CAMI su 1500 intervistati tra il 22 e il 26 gennaio
Sondaggi elettorali SWG, PD e M5S perdono entrambi il 0,7%
I partiti che soffrono di più sono appunto quelli della maggioranza. Sia il PD che il Movimento 5 Stelle perdono il 0,7% e si portano rispettivamente al 17,5% e al 14,9%. Sono dei minimi per le due forze.
Non ne beneficia particolarmente Italia Viva che guadagna solo il 0,1% e ora è al 4,6%.
Parte dei voti di PD e M5S probabilmente vanno invece a Sinistra Italiana e Articolo 1 che passa dal 3% al 3,5%.
Oppure a +Europa, che guadagna lo 0,2% ed è al 2,2%, così come i Verdi, che si portano al 2,1%.
Nella stessa area Azione invece perde un decimale, e scende al 2,5%
Nel centrodestra la Lega lascia sul terreno il 0,3% e scende al 33%, comunque la stima più generosa fatta da un istituto oggi nei sondaggi elettorali sul partito di Salvini
Per una volta non ne beneficia Fratelli d’Italia, che pure perde tre decimi, andando al 10,6%.
Ad assorbire queste perdite sembra essere Forza Italia, che sale di ben lo 0,8%, raggiungendo il 6%.
Su di uno 0,2% anche Cambiamo!, ora all’1,4%
Le altre liste sono ferme all’1,7%, mentre aumentano del 2% quelli che non si esprimono. Sono il 39%
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