Con un comunicato stampa pubblicato martedì 28 gennaio 2020, l’Inps ha fatto il punto della situazione sulle dichiarazioni Isee già rinnovate dai percettori di pensione di cittadinanza e reddito di cittadinanza. Con l’occasione ha anche informato su cosa succederebbe nel caso in cui le dichiarazioni Isee non venisse rinnovata entro la scadenza ultima del 31 gennaio 2020.
Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza: dichiarazioni Isee 2020 rinnovate, i numeri
L’Inps informa che sono oltre 1 milione e mezzo le dichiarazioni Isee a oggi già rinnovate dai percettori di Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza. Il rinnovo è avvenuto in diverse modalità, autonomamente tramite Pin Online, oppure tramite intermediari abilitati, come i Centri di Assistenza Fiscale autorizzati. L’Istituto ha dunque comunicato che l’erogazione del beneficio in oggetto proseguirà per chi ha rinnovato la dichiarazione Isee e lo stesso accadrà per chi rinnoverà l’Isee entro la data ultima di venerdì 31 gennaio 2020 (per scoprire tutte le scadenze fiscali di gennaio vi invitiamo a leggere questo articolo).
La dichiarazione Isee, infatti, costituisce il presupposto per la verifica dei requisiti richiesti dalla normativa, necessari per l’accesso alle misure sopraccitate. E proprio per la verifica dei requisiti va preso come riferimento l’Isee valido presente negli archivi Inps al 31 gennaio dell’anno di riferimento. Se la permanenza dei requisiti di accesso risulterà valida, allora l’erogazione del beneficio proseguirà anche nel mese di febbraio, senza soluzione di continuità.
Dichiarazione Isee non rinnovata entro il 31 gennaio 2020: cosa succede?
Ma cosa succede nel caso in cui la dichiarazione Isee non venisse rinnovata entro il termine ultimo del 31 gennaio? Il Reddito e la Pensione di Cittadinanza saranno sospesi fino al rinnovo o alla regolarizzazione della dichiarazione Isee, anche nel caso quest’ultima sia stata presentata ma con difformità od omissioni. La sospensione delle misure, tuttavia, non ha conseguenze sulla decorrenza maturata del beneficio, precisa l’Inps in conclusione.
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