Pensioni ultime notizie: uscita anticipata con assegno leggero. Analisi Fmi

Pensioni ultime notizie: anche il Fmi fa un’analisi sul quadro socio-economico del nostro Paese e lo scenario previdenziale è protagonista.

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Pensioni ultime notizie: uscita anticipata con assegno leggero. Analisi Fmi

Sulle pensioni ultime notizie riguardano l’analisi del Fmi sugli scenari socio-economici del nostro Paese. Il Fondo monetario internazionale ha preso in esame le principali misure sulle quali si sta discutendo anche in queste settimane, come il reddito di cittadinanza e la fine di Quota 100. Sul tema pensioni il Fmi non è d’accordo con la linea dei sindacati, preferendo invece che l’Italia prosegua sulla via della Legge Fornero, anche se apre a nuove soluzioni di flessibilità in uscita, a patto che, per la salute dei conti pubblici, l’assegno resti leggero.

Pensioni ultime notizie: analisi Fmi sul sistema pensionistico italiano

Tra i temi centrali toccati dal Fmi non potevano mancare le pensioni. Il Fondo ha affermato che l’Italia ha fatto molto – anche più di altri Paesi – con la Legge Fornero, ma le pensioni restano un problema che pesa sul bilancio pubblico dei prossimi due decenni. Le soluzioni di flessibilità in uscita sono consentite, a patto che l’assegno pensionistico subisca una riduzione proporzionale ai mancati contributi versati. La fine di Quota 100, invece, sarà una buona notizia, sempre sul fronte dei conti pubblici.

La strada suggerita dal Fmi è proprio quella intrapresa dal governo, che tra fine gennaio e inizio febbraio ha avviato e proseguirà le discussioni e i confronti con i sindacati. Le parti sono lontane, perché i rappresentanti del governo intendono perseguire la linea europea, mentre la parte sindacale non è d’accordo sugli assegni bassi e sugli elevati requisiti di accesso alla pensione.

Pensioni ultime notizie: cosa pensa il Fmi del reddito di cittadinanza

Altro tema importante affrontato dal Fmi è il reddito di cittadinanza. Sul RdC il Fondo individua due difetti principali: innanzitutto l’aiuto insufficiente per i nuclei familiari numerosi; in secondo luogo il mancato nesso di qualità con il mondo del lavoro. Il reddito di cittadinanza rischia infatti di disincentivare la ricerca di un’occupazione, non solo per la componente economica da cui è contraddistinto, ma anche perché l’uscita dalla misura è molto rapida una volta accettata un’offerta di lavoro. Questo aspetto potrebbe diventare preoccupante, in quanto andrebbe ad alimentare la dipendenza dal welfare, con conseguenze rilevanti sulle casse dello Stato.

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