Calcolo contributi Inps: anno effettivo lavoro ed estratto, come segnalare

Pubblicato il 30 Gennaio 2020 alle 11:55 Autore: Daniele Sforza

Un anno di lavoro: qua è il calcolo contributi Inps da fare? Non sempre un anno di lavoro equivale a un anno di contributi, infatti. Come verificare.

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Calcolo contributi Inps: anno effettivo lavoro ed estratto, come segnalare

Un anno di lavoro equivale sempre a un anno di contributi? Andando a verificare l’estratto, potrebbe esserci qualcosa che non quadra nel calcolo. Ciò che conta è sapere a quanto ammontano i guadagni di ciascun anno: è dalla retribuzione, infatti, che dipende il peso contributivo e pertanto è meglio consultare l’estratto conto e valutare bene quanto si sta mettendo da parte. Ne ha parlato Silvia Ciufolini in un servizio andato in onda nell’ultima puntata di DiMartedì.

Calcolo contributi Inps e anno di lavoro: il calcolo

Il servizio prende in esame una persona che ha effettuato diversi lavori part-time nella sua vita, fino a qualche anno fa, quando è stata assunta come impiegata in un’azienda di servizi per le imprese, ma sempre in contratto part-time (7 ore al giorno, 35 ore settimanali).

Per accedere alla pensione lavorare non è sufficiente, visto che è importante verificare a quanto ammontano i guadagni percepiti ogni anno, poiché, in base alla retribuzione, il peso contributivo può risultare differente.

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Calcolo contributi Inps: retribuzione lavoratore dipendente e autonomo per accredito

Un anno di lavoro riconosciuto interamente ai fini della pensione per un dipendente nel 2020, deve avere una retribuzione pari a 10.713 euro. Un lavoratore autonomo, invece, deve avere una retribuzione annua pari a 15.941 euro.

Può dunque capitare che un soggetto lavori l’intero anno, magari part-time, percependo però una retribuzione inferiore alle cifre sopraccitate.

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Attenzione all’estratto conto contributivo

Per questo motivo è bene verificare l’estratto conto contributivo: qui tra le note assume rilevanza la n. 5, che recita quanto segue: “Il numero dei contributi è soggetto a verifica in quanto la retribuzione corrisposta non è sufficiente per riconoscere l’intero periodo”. Vale a dire che il periodo di riferimento è coperto con una retribuzione più bassa rispetto all’importo minimo previsto dalla legge per l’accredito di tutte le settimane comprese nel periodo di riferimento stesso.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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