Ultimamente avrete sentito parlare di un contratto di lavoro che prevede ferie illimitate. Probabilmente avrete strabuzzato gli occhi e letto più volte, ritenendo si trattasse di una fake news. Invece è pura realtà. È già realtà negli Stati Uniti e lo è anche in Belgio, dove le ferie illimitate non sono uno scherzo. Un lavoratore può prendere quante ferie vuole durante l’anno di lavoro, e quei giorni saranno ugualmente retribuiti. Ovviamente il lavoratore deve anche raggiungere gli obiettivi prefissati, altrimenti è solo mero assistenzialismo. Ma la logica aziendale vuole che un lavoratore felice (e riposato) sia anche un lavoratore più produttivo, e dunque porti benessere anche all’azienda.
Ferie illimitate: come funziona
Si parla spesso di settimana corta di lavoro: un esperimento di questo tipo è stato attuato da Microsoft, in Giappone, nella sede di Tokyo. Si lavora dal lunedì al giovedì, 4 giorni su 7, i restanti 3 si riposa e ben 2.300 dipendenti ne hanno giovato. Il risultato? Più che positivo: la produttività è aumentata del 39,9%, i costi aziendali hanno subito una riduzione. Insomma, hanno vinto tutti. Le ferie illimitate rientrano in questa logica di voler aumentare la produttività agevolando il lavoratore e non schiavizzandolo a ritmi disumani di produttività.
Ferie illimitate: dove e quale azienda le propone
È quanto ha sperimentato l’azienda Jonckers, società attiva in Belgio il cui campo professionale è quello delle traduzioni e delle interpretazioni. L’azienda ha diverse filiali sparse nel mondo, tra cui anche l’Italia (con sede a Bologna). Le nuove regole di contratto per chi lavora in quest’azienda, prevedono ferie illimitate, quindi non solo i canonici e obbligatori 20 giorni. Oltre a quanto previsto dalla legge, quindi, i lavoratori potranno usufruire di altre giornate di ferie retribuite.
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Il segreto? La mentalità (produttiva e vincente)
Questa novità contrattuale si applica spesso nel comparto professionale tecnologico, dove le figure professionali ricercate richiedono compensi troppo alti. E proprio questo è uno dei motivi che portano le aziende a introdurre degli incentivi importanti nei loro contratti. Come spiega l’ad dell’azienda Geo Janssens, “possiamo attrarre questi profili richiestissimi e mantenerli offrendo loro condizioni di lavoro più umane”. In ogni caso non è il primo esempio belga che introduce questo incentivo: già la Marbles (un’agenzia di comunicazione) ad Anversa ha sperimentato questa novità. Il risultato: 397 giorni di vacanza totali per i suoi 15 dipendenti, ovvero 26 giorni e mezzo a testa. Insomma, nessuno ne ha approfittato.
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