Perché “furbetti” del reddito di cittadinanza? Sono una banda di idioti
Non valorizziamo abbastanza le storie umane nel nostro territorio, ve lo dico io.
Ogni giorno in Italia viene scoperto qualcuno che intasca il Reddito di cittadinanza grazie a truffe, frodi, menzogne, omissioni e lavoro in nero. Fare un elenco sarebbe uno stillicidio, ma meritano di essere ricordati gli spacciatori e i venditori abusivi, i contrabbandieri, quelli con la Ferrari, quello con la villa, i fruttivendoli in nero, titolari di bar in centro, quello che lavorava a Londra, ex terroristi e centinaia di migliaia di altri soggetti simili. Noi media li chiamiamo “furbetti”, come se riuscire a truffare lo Stato fosse una cosa da gomitata e occhiolino. E ci potrebbe anche stare, in un paese di individualisti anarchici, se non fosse che questi signori sono l’opposto dei furbi.
Sono stupidi come un badile.
Se mi dicessero che il Reddito di cittadinanza in realtà era una truffa della classe politica per snidare e punire gli evasori, la mia considerazione del M5S passerebbe dalle fogne di Calcutta alle vette dell’Everest. Sappiamo che non è così, ma sognare è lecito. In realtà quella pletora d’imbecilli che campava nell’illegalità fuori dai radar delle istituzioni ha pensato che lo Stato regalasse soldi e si è affannato a prenderli, senza pensare nemmeno per un istante che gli avrebbero puntato i riflettori addosso.
È letteralmente il formaggio sulla trappola per topi, soltanto che i topi a volte non ci cascano: questi sì, venendo falcidiati. Alcuni dovranno restituire il doppio di quello che hanno rubato, altri pagare penali mostruose, altri si vedranno pignorare beni o gli verrà decurtato 1/5 dei loro introiti mensili vita natural durante, senza contare il tempo impiegato, le spese legali e la parcella dell’avvocato.
Questi sono “furbetti”?
Fanno a gara con quello che si elettrifica le gonadi su Youtube.
Vogliamo cominciare a chiamare questi idioti col loro nome? Sei furbo se riesci a guadagnare in maniera legale. Sei furbo se prendi un bravo commercialista che sa muoversi tra duemila leggi e ti fa risparmiare. Sei furbo se fiuti aria brutta e tagli l’angolo prima che succeda qualcosa di spiacevole. Queste persone non solo sono partite per fottere e sono rimaste fottute, ma c’era proprio il cartello: chi si avvicina a questi soldi verrà esaminato dalla Guardia di Finanza. E ci si buttano a capofitto, scaltri come il leader dei forconi che si professava disoccupato e arrivò in Jaguar.
Prendete quello con la villa e la Ferrari: cos’hai nel cervello? Non ti viene in mente che sei già un miracolato? Devi metterti i neon addosso per… boh, trecento euro? Neanche i gabbiani sono così avidi e stupidi. Questo girava in Porsche con 600 euro in berta, featuring panetti di cocaina in casa. Sono storie che meriterebbero una serie TV, ma anche se l’INPS ha detto che è un fallimento clamoroso i giornali evitano di irriderne i creatori.
Perché?
I libri di Storia racconteranno il M5S in due righe tipo “un esercito di incapaci andò al governo e pensò che regalare soldi a elettori nullafacenti fosse una strategia economica, ma fallì”. Tuttavia, oggi il M5S è il potente alleato di governo, nonostante io e molti altri avessimo votato PD per combatterlo.
Ergo non è il caso di evidenziare che la sinistra collabora con chi regala due miliardi a truffatori, banditi e idioti un mese dopo l’altro. Molto meglio diffondere e commentare l’ultimo tweet di Salvini manco fosse un testo inedito di Umberto Eco o remixare Giorgia Meloni totalizzando con una hit l’equivalente di sei mesi di campagna elettorale.
Immagino sia una strategia che qualcuno definirebbe furbetta.